Bonus mamme lavoratrici 2024, come richiederlo e requisiti

Donna e mamma al lavoro che può richiedere il bonus 2024

Bonus mamme, l’Inps ha finalmente caricato online la piattaforma per permettere alle lavoratrici con figli di fare la domanda e richiedere in maniera diretta l’esonero contributivo. Da qualche giorno, quindi, le mamme lavoratrici hanno la possibilità di comunicare direttamente all’Inps i dati per ottenere l’esonero, quello previsto dalla legge di Bilancio fino a fine 2026. Ma ecco come funziona e quali sono tutti i requisiti per poter richiedere il bonus mamme.

Cos’è il bonus mamme e come funziona

La legge di Bilancio 2024 ha riconosciuto alle mamme lavoratrici un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. E nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile. Tutto questo per i periodi di paga dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e per le lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico. L’esonero, però, è stato esteso per i periodi di paga dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

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Ma come fare per ottenere il bonus mamme? Per agevolare la fruizione dell’esonero le lavoratrici dei settori pubblico e privato possono comunicare al datore di lavoro la volontà di beneficiare dell’aiuto e , in questo caso, devono informarlo dei figli e dei codici fiscali degli stessi. Ma non solo. Le mamme possono comunicare direttamente con l’Inps e trasmettere all’Istituto, in via telematica sul portale, le informazioni relative ai codici fiscali e ai dati anagrafici dei propri figli. In questa maniera, quindi, tutto si potrà fare in modo automatico tramite la nuova applicazione dell’Inps, meglio conosciuta come ‘Utility esonero lavoratrici madri’.

Euro che servono per il bonus mamme lavoratrici 2024
Bonus mamme lavoratrici 2024 – www.7colli.it (Foto da Pixabay)

Come funziona l’applicazione Utility esonero lavoratrici madri

L’utilizzo dell’applicazione, come fa sapere l’Inps, è limitato ai soli casi in cui per la lavoratrice, già fruitrice del bonus, non siano stati inseriti i codici fiscali dei figli nei flussi UNIEMENS. L’accesso, quindi, è consentito esclusivamente alle lavoratrici madri per le quali, negli archivi dell’Inps, risultano presenti già i flussi di denuncia Uniemens. In questi, però, il datore di lavoro ha indicato i codici dell’esonero, ma non i codici fiscali dei figli.  La nuova applicazione è disponibile sul Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo).

Serve specificare che le lavoratrici madri impossibilitate ad accedere all’utility, in quanto sprovviste di codice fiscale alfanumerico di 16 cifre, validato all’anagrafe tributaria, e prive di SPID, CNS o CIE 3.0, dovranno recarsi presso la Struttura territorialmente competente dell’Istituto con la documentazione integrativa necessaria (ad esempio, estratto di nascita dei figli o stato di famiglia) per la verifica della legittima fruizione dell’esonero. Inoltre, la compilazione della dichiarazione da parte della lavoratrice interessata mediante l’utilizzo dell’applicativo può avvenire entro sette mesi, decorrenti dal primo giorno del mese successivo al mese di competenza in cui il datore di lavoro ha esposto per la prima volta l’esonero per la lavoratrice.

Escluso il lavoro domestico per il bonus bonus mamme

Il bonus è rivolto alle mamme lavoratrici  dipendenti di datori di lavoro sia pubblici che privati, anche non imprenditori,  compresi quelli appartenenti al settore agricolo, con l’esclusione dei soli rapporti di lavoro domestico. Ma c’è di più. Rientrano nell’ambito di applicazione della misura anche i rapporti di apprendistato, in quanto tale rapporto deve considerarsi un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani.

Per quanto riguarda la misura, la soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice, riferita al periodo di paga mensile è pari a 250 euro (€ 3.000/12) e, per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, questa soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 8,06 euro (€ 250/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

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