Borgo di Pratica di Mare chiuso, il Comune presenta metà del conto al costruttore: 123mila € di ‘occupazione’

Borgo di Pratica di Mare, l'ingresso quando era stato installato il cancello che bloccava l'accesso al Borgo
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Il Borgo di Pratica di Mare, chiuso da 8 anni, torna al centro dell’attenzione amministrativa e giudiziaria. Il Comune di Pomezia nel 2021 (sindaco Adriano Zuccalà) ha avanzato una richiesta economica nei confronti della società Nova Lavinium Srl, proprietaria del sito, per un totale di poco meno di 123mila euro. L’importo, definito dal Comune come “indennità di occupazione“, rappresenta la somma calcolata dall’amministrazione per l’utilizzo Tosap dell’area cortilizia interna al Borgo stesso durante il periodo di chiusura al pubblico, ma solo per gli anni 20162020. E quindi, al momento, non anche per gli anni 2021-2024.

La bontà di tale richiesta relativa , appunto, solo al periodo di ‘occupazione’ 2016-2020 (e non agli anni successivi, ossia 2021-2024) è stata confermata da una sentenza della Corte di Giustizia Tributaria del Lazio di secondo grado di marzo scorso. Sulla vicenda, però, ora dovrà esprimersi anche la Suprema Corte di Cassazione. Visto che la stessa società Nova Lavinium ha presentato un ricorso contro tale sentenza. Il Comune, tra l’altro, il 28 novembre ha nominato un avvocato che lo rappresenterà in giudizio nel prosieguo di questa lunga diatriba giudiziaria.

Borgo di Pratica di Mare chiuso per 4 anni

“Il Consiglio di Stato – scrivono i giudici della Corte di Giustizia Tributaria del Lazio, nel dare ragione al Comune di Pomezia – non ha affermato come provata la proprietà pubblica delle aree oggetto di controversia. Ma ha inequivocabilmente affermato che non ne è stata dimostrata la proprietà privata ed ha comunque affermato la legittimità dei provvedimenti del Comune che obbligavano la società alla rimozione dei cancelli apposti per impedire l’uso pubblico delle stesse aree. Appare indubbio, quindi – continuano i magistrati – che se sono legittimi i provvedimenti (di pagamento Tosap, ndr) emessi dal Comune, per i quali sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo (così come affermato in via definitiva dal Consiglio di Stato). Non può più essere contestata la legittimità dei provvedimenti, analogamente emessi dal Comune, sulla base degli stessi presupposti, per i quali sussiste la giurisdizione del giudice tributario” (ossia l’occupazione Tosap 2016-2020, ndr).

Il Comune presenta il conto al costruttore

La vicenda nasce da una lunga disputa tra l’ente locale e la società privata. Culminata con una sentenza favorevole al Comune emessa dalla Corte di Giustizia Tributaria del Lazio nel marzo 2024, come spiegato in apertura. Il tribunale ha riconosciuto la legittimità delle richieste del Comune, accertando l’inadempienza della società nel rispettare gli obblighi contrattuali relativi alla gestione del Borgo. Tuttavia, Nova Lavinium ha deciso di ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione, portando la controversia a un nuovo livello giudiziario.

La difesa dell’amministrazione comunale del Borgo di Pratica di Mare

Per far fronte a questa nuova fase del contenzioso, il Comune di Pomezia ha affidato l’incarico di rappresentanza legale all’avvocato Ciro Alessio Mauro. Un professionista già coinvolto in precedenti cause legate alla stessa disputa. La scelta è stata motivata dalla necessità di garantire continuità e competenza nella difesa degli interessi pubblici. L’onorario del legale, stimato in poco più di 13mila euro, è stato ritenuto congruo e conforme ai parametri previsti dalla normativa forense.

Una disputa dal forte impatto pubblico

Il Borgo di Pratica di Mare, noto per il suo valore storico e culturale, è rimasto chiuso dal 2016, suscitando malcontento tra cittadini e visitatori. Il Comune ha più volte sottolineato l’importanza del sito come patrimonio del territorio, richiedendo che fosse reso accessibile al pubblico. La lunga chiusura ha aggravato la tensione tra l’amministrazione e la società gestore e cittadini e associazioni territoriali. Culminando nelle azioni legali attualmente in corso. La richiesta di risarcimento per “occupazione” rappresenta un ulteriore passo dell’amministrazione per tutelare il patrimonio comunale. E recuperare i danni economici derivati dall’impossibilità di sfruttare il Borgo.

La Cassazione come ultimo atto

La decisione ora spetta alla Suprema Corte di Cassazione, che dovrà stabilire se confermare o ribaltare la sentenza emessa in favore del Comune. La questione non riguarda solo aspetti economici. Ma assume un significato più ampio. Legato alla gestione del patrimonio pubblico e alla responsabilità delle società private coinvolte in accordi con le amministrazioni locali. Intanto, i cittadini di Pomezia attendono sviluppi, con la speranza che il Borgo possa presto tornare ad essere un punto di riferimento per il territorio. La conclusione del contenzioso, indipendentemente dall’esito, rappresenterà un momento decisivo per il futuro di Pratica di Mare.