Botticelle a Roma, Enrico Rizzi in difesa degli animali, ma serve (anche)la politica: ‘Volevo portare i diritti degli animali nel parlamento europeo, ma sono stato lasciato solo’

Enrico Rizzi
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Era presente nel centro di Roma a Piazza di Spagna in difesa dei cavalli, insieme a decine di attivisti. Enrico Rizzi non si è lasciato trascinare dall’entusiasmo di chi ha pensato che la mozione proposta dalla consigliera di Fratelli d’Italia Rachele Mussolini e approvata in Campidoglio all’unanimità avrebbe disposto l’abolizione delle “botticelle a favore di una mobilità turistica a trazione elettrica. I cavalli, infatti, restano sulle strade della Capitale, per trainare i turisti. E lui, che da sempre difende gli animali, non ci sta. “Io non mollo. Gli animali che non sono i nostri schiavi. Questa mozione dà un segnale forte, su questo non ci piove, ma da un punto di vista pratico le cose non cambieranno”.

Lo spettro del ricorso al Tar

Rizzi è infatti convinto che i vetturini faranno ricorso al Tar. “E lo vinceranno. Questo perché il codice della strada prevede l’utilizzo dei cavalli a trazione. E quindi una mozione comunale non può prevalere una legge dello Stato. L’unica soluzione, secondo me, sarebbe quella di cambiare il codice della strada, togliendo gli animali come mezzo di trasporto pubblico. Il resto è mera propaganda“.

“Certo – prosegue Enrico Rizzi – si tratta comunque di un ottimo segnale da parte dell’amministrazione comunale intera, che dimostra la volontà di fare qualcosa. Ma praticamente le cose non sono così per i motivi che ho spiegato”.

Le elezioni europee

Enrico, ti eri candidato alle elezioni europee, nella speranza di portare finalmente qualcuno nel parlamento europeo che difendesse veramente gli animali. Cosa non ha funzionato?

“Ero candidato ovunque, tranne che nella circoscrizione isole. Probabilmente il partito non mi ha aiutato. Ho fatto questa scelta perché non c’era una lista che sposasse interamente la causa ambientalista e animalista. Ho scelto Libertà perché era l’unico movimento che mi dava non solo la possibilità di inserire nel programma alcuni punti che riguardavano la tutela giuridica degli animali. Ma poi ho fatto la campagna elettorale da solo, senza l’aiuto di nessuno. Dietro di me non c’erano imprenditori, giornali o multinazionali. Eppure, nonostante questo, ho ottenuto 15 mila voti, sicuramente un ottimo risultato”.

“Purtroppo la storia di Cateno De Luca non mi ha aiutato”

Con il “senno del poi”, sei pentito della scelta politica fatta? “Quella era l’unica soluzione che avevo in quel momento. Volevo dare un segnale a tutta la classe politica e far vedere che c’è una parte di italiani che ama gli animali, li vuole far rispettare e chiede alla classe politica di intervenire e fare qualcosa. In quel momento dovevo decidere: o mettermi da parte e nessuno avrebbe parlato di animali e fatto qualcosa attraverso leggi e direttive europee, oppure candidarmi. Ho scelto di candidarmi, anche se non con un partito che sposava appieno la mia causa, ma che almeno mi dava l’opportunità di essere la voce degli animali”.

“Sono convinto che, se fossi stato con un altro schieramento, magari con i Verdi, avrei preso molti più voti. Purtroppo la storia di Cateno De Luca non mi ha aiutato. De Luca è una persona che è sempre stata vicina al mondo degli allevamenti e della caccia. E questo aspetto mi ha penalizzato”.

Nei Verdi Marino al mio posto: “Eppure ha fatto vivisezione”

Rizzi aveva avuto contatti con Angelo Bonelli dei Verdi, che però – secondo Rizzi – forse non sposava appieno la causa animalista. “Da due anni collaboro con il deputato napoletano Francesco Borrelli. “Quando ho fatto la scelta di candidarmi il mio obiettivo era quello di andare con i Verdi. Ma gli incontri sono andati a vuoto, notavo che c’erano difficoltà a candidarmi anche nella circoscrizione Lazio. Poi ho capito il perché. Al posto mio ha deciso di mettere Ignazio Marino. Anche questo mi ha lasciato senza parole. Infatti se si va a vedere lo statuto dei Verdi, si legge che va contro la sperimentazione animale”.

Candidare Salis? Scelta indegna e vergognosa

“Ma come si fa, allora, a candidare chi per tanti anni ha torturato gli animali, ha fatto vivisezione? Credo – prosegue Rizzi – ci sia molta incoerenza. E poi dico anche che non ho condiviso la scelta di candidare Ilaria Salis. La ritengo una scelta indegna e vergognosa. Quindi, alla fine, forse è stato meglio così”.

Enrico Rizzi, archiviate le europee, prosegue la sua battaglia in difesa degli animali, per le strade e le piazze di tutta Italia. “Dopodomani sarà a Milano, per testimoniare in un processo. Poi dovrò andare in Calabria, dove c’è stata una strage di gatti. Il mio impegno sul territorio quindi rimane inalterato. Ma tra due anni e mezzo, quando ci saranno le politiche, voglio esserci. Cercherò di capire che scelta fare, sperando di avere un risultato diverso da quello delle europee, che comunque ritengo un buon risultato, visto che sono tutti voti puliti, dati alla persona. Spero che tra due anni e mezzo ci sarà Borrelli, è una persona che stimo e con cui vorrei fare un percorso politico”.