Buche a Roma, asfalto più sottile per risparmiare e pagare le tangenti: 20 indagati, perquisizioni in Comune e all’Astral
Manto stradale realizzato con uno strato inferiore rispetto al previsto per risparmiare sui costi. Alla faccia delle buche e delle crepe che poi si sarebbero formate sulle strade, malgrado i lavori appena fatti a Roma grazie ai fondi per il Giubileo. Ma adesso una maxi inchiesta sta travolgendo gli uffici del Dipartimento Infrastrutture del Comune di Roma, oltre alla sede di Astral, la società partecipata della Regione Lazio che ultimamente si è accaparrata una serie di lavori non solo riguardanti le strade, ma anche parcheggi.
Indagati 4 funzionari comunali, 1 di Astral e 2 agenti della stradale
Strade rattoppate in fretta e furia per risparmiare sui costi, asfalto sottile che si spacca sotto le ruote dei romani, e tangenti che viaggiano in contanti. Con il Giubileo alle porte, Roma è un cantiere a cielo aperto, e la pressione per rifare il manto stradale è alle stelle. Ma dietro questa apparente corsa ai lavori pubblici, emergono appalti truccati, mazzette e favori che hanno portato già a 20 indagati, tra cui quattro funzionari comunali, uno di Astral e due agenti della polizia stradale. L’accusa per gli indagati, a vario titolo, è di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti. Per i funzionari indagati sono scattate le perquisizioni sia a casa che nei posti di lavoro.
La truffa dell’asfalto: lavori al risparmio, buche assicurate
L’asfalto usato per le strade di Roma? Troppo sottile. Ridotto allo stretto indispensabile per abbattere i costi, lo strato bituminoso applicato in molte zone non rispetta gli spessori previsti, rendendo le strade vulnerabili a rotture e crepe già poche settimane dopo il rifacimento. Il motivo? Il risparmio sfrenato su materiali essenziali, una scelta che ha portato alla classica piaga delle buche, a discapito della sicurezza di tutti.
Appalti truccati e mazzette
Le indagini della Guardia di Finanza e dei PM Giuseppe Cascini e Lorenzo Del Giudice hanno scoperchiato un sistema di appalti truccati, assegnati a colpi di mazzette in contanti e benefit. L’imprenditore al centro dello scandalo, è accusato di corruzione e autoriciclaggio per aver, di fatto, comprato il silenzio e la complicità dei funzionari. Ma non è finita: l’uomo, titolare occulto di circa 15 società a cui facevano riferimento delle “teste di legno”, ha ricevuto l’aiuto di un direttore bancario di Blu Banca Spa a Frascati, che ha aperto oltre 170 conti a prestanome, lasciando passare transazioni sospette.
Non solo mazzette: posti di lavoro e polizia “amica”
Non si trattava solo di soldi: per assicurarsi i lavori, l’imprenditore avrebbe offerto posti di lavoro ai familiari dei dipendenti comunali e regionali. Non solo. Grazie alla collaborazione di alcuni agenti della polizia stradale, i camion dell’impresa – anche se sovraccarichi oltre il limite consentito – venivano lasciati passare senza sanzioni. Una rete di favori, tangenti e omertà che ha permesso di far girare milioni senza rispettare le regole e la sicurezza.
Giubileo e strade: Roma paralizzata dai cantieri
Con il Giubileo sempre più vicino, questa inchiesta arriva come un macigno su una città già paralizzata dai cantieri. Per i romani, abituati a districarsi tra buche e strade rattoppate, la situazione è più critica che mai, e questa inchiesta sembra solo confermare i sospetti di chi, da tempo, si lamenta della scarsa qualità dei lavori pubblici.