Cade dal tetto a Campoleone: muore Valerio Salvatore. Il cordoglio di Gualtieri
Sono passate poche ore dalla morte dell’operaio di Latina che ha commosso tutta la nazione. E ora una nuova morte sul lavoro porta in evidenza il problema della sicurezza.
A Campoleone
L’ultima tragedia si è verificata in un’azienda di Campoleone, tra Aprilia e Lanuvio, in provincia di Latina. I fatti risalgono al pomeriggio di venerdì scorso 21 giugno e sono avvenuti in via Nettunense. Un operaio romano, Valerio Salvatore, che avrebbe compiuto trent’anni a luglio, è morto in un incidente, cadendo da una copertura in eternit. La notizia della scomparsa di Valerio Salvatore si è diffusa in breve tempo e la comunità si è stretta intorno alla famiglia, in attesa che vengano celebrati i funerali, per dargli l’ultimo saluto.
Il cordoglio del sindaco Gualtieri
”Dopo l’atroce tragedia di Satnam Singh che ha sconvolto tutti, ancora un inaccettabile incidente in provincia di Latina che ha strappato la vita ad un giovane elettricista. Si chiamava Valerio Salvatore, aveva solo 29 anni e viveva nel quartiere romano di Villa Gordiani, dove oggi in moltissimi lo piangono”. Così su X il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sull’operaio morto in provincia di Latina.
Un ragazzo d’oro
”Ci uniamo al dolore dei familiari e di quanti lo ricordano come un ragazzo d’oro, sempre affettuoso, gentile, sorridente. La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta. C’è una vera e propria emergenza nel nostro Paese che va affrontata a tutti i livelli e superata al più presto. Non si può continuare a morire di lavoro”.
Ira di Azione
“La situazione nel Lazio è fuori controllo, dopo l’atroce morte di Satnam Singh, un giovane elettricista di 29 anni, Valerio Salvatore, è morto per il cedimento del tetto del capannone su cui stava lavorando. Sono quattro le vittime sul lavoro in una settimana, bisogna agire velocemente con delle task force congiunte prefetture-Ispettorato-INAIL e ASL in ogni provincia, a partire dal sud pontino. Il Governo nazionale deve prendere in mano la situazione, vista l’inerzia della Regione che, dopo nove mesi dalla presentazione della proposta di Azione per istituire una commissione d’inchiesta sul lavoro nero e caporalato, ancora non ha fatto nulla”. Lo ha dichiarato Alessio D’Amato, Consigliere regionale, commissario di Azione Lazio e responsabile nazionale Welfare.