Caivano, minacce di morte a Giorgia Meloni dal divano degli ex percettori di reddito

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“Speriamo riman mort a Caivano”, “lo spero pur io”, “adda murì”, “sicura che tornerai a casa?”. Sono alcune delle minacce social dirette alla premier Giorgia Meloni, finita nel mirino della Rete per lo stop al reddito di cittadinanza impresso dal suo governo. E così, alla vigilia della visita della presidente del Consiglio a Caivano -il comune nell’hinterland napoletano dove si è consumata la storia di violenza ai danni di due cuginette di appena 11 e 12 anni- l’allerta a Palazzo Chigi è alta, per possibili proteste che potrebbero accompagnare la visita voluta da Meloni per dimostrare, in un territorio difficile e già segnato da storie di violenza, la presenza dello Stato al fianco dei cittadini.

Minacce violente da parte di chi non ama lavorare

Eppure in rete non mancano commenti al vetriolo, alcuni conditi da una temibile dose di violenza. “Lo sai che rischi sputi in faccia?”, “altro che sputi… vieni vieni!”, minacciano alcuni utenti scaricando la loro rabbia sul profilo Instagram della premier. Meloni aveva annunciato la decisione di recarsi a Caivano nel Cdm di lunedì scorso, nella stessa giornata a Napoli – dove si registra uno del più alto numeri di precettori del rdc – sono state registrate tensioni per una manifestazione a sostegno del reddito di cittadinanza, con tanto di tentativo di bloccare l’autostrada e il traffico locale mandato in tilt dai manifestanti.

Salvini: non ci faremo certo intimidire da questi…

“Solidarietà a Giorgia per le minacce. Nessuno di noi si farà intimidire da qualche delinquente: portiamo avanti il programma di governo per il quale gli Italiani ci hanno scelto. Senza paura, a testa alta”, il commento di Matteo Salvini sui suoi canali social. “La Lega esprime solidarietà alla premier Giorgia Meloni per le vergognose minacce ricevute. Il nostro Paese è fondato sul lavoro e non sull’assistenzialismo gratuito. È giusto aiutare chi non può lavorare, ma chi pensa di stare a casa e ricevere soldi dallo Stato ha sbagliato obiettivo”. Cosi i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

La Russa e Fontana: abbassare i toni

“Sono umanamente vicino all’amica Giorgia Meloni dopo le ennesime e gravi minacce a lei indirizzate. È quanto mai necessario abbassare i toni del dibattito politico che deve rimanere un confronto sano e democratico di idee diverse. Sono altresì lieto di leggere in queste ore le parole di ferma condanna espresse dalle forze politiche”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Esprimo la più ferma condanna per le gravi minacce indirizzate al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, alla quale rivolgo la mia solidarietà e vicinanza. La violenza e l’odio sono sempre dalla parte sbagliata. Auspico che i responsabili vengano individuati al più presto e che questo clima di tensione si attenui”, dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.