Calcio, Di Paolo (Ostiamare): “Pronto ad agire nelle sedi competenti dopo le parole di Onorato”
“Sarò costretto a tutelare la mia immagine e la mia onorabilità nelle sedi competenti rispetto a quanto dichiarato dall’assessore Alessandro Onorato sul mio conto, ieri, nel corso di una assemblea presso il X Municipio sul caso dello stadio Anco Marzio di Ostia, in una successiva intervista mandata in onda da Canale 10 che a sua volta è stata preceduta dalla Commissione Sport tenutasi martedì scorso.” Così, in una nota, Alessandro Di Paolo, figlio del Presidente dell’Ostiamare Roberto, accusato di aver prodotto documentazione falsa in Questura sull’impianto sportivo.
Alessandro Di Paolo risponde all’assessore Onorato
“Dopo l’acquisto dell’Ostiamare da parte della mia famiglia, avvenuto il 28 gennaio 2022, a campionato iniziato – racconta Di Paolo – la Polizia Municipale ci ha comunicato che il centro sportivo Anco Marzio doveva chiudere poiché privo della autorizzazione di “pubblico spettacolo”; detta comunicazione era contestuale al sopralluogo effettuato dall’Ufficio Sport del Comune di Roma, anch’esso infatti avvenuto il 2 febbraio 2022.
Abbiamo, quindi, richiesto alla Lega Nazionale Dilettanti quali documenti fossero stati prodotti dalla vecchia proprietà, per l’iscrizione ad inizio campionato, essendo subentrati noi quattro mesi dopo l’avvio delle partite.
E così – prosegue Alessandro Di Paolo – mio Padre nominato Presidente si recava in Federazione per raccogliere le informazioni necessarie, acquisendo copia di quanto agli atti ed in cui ricadeva il documento che appunto trasmettevo alla Polizia di Ostia.
“Nel corso di tali incontri pubblici, quindi, l’assessore Onorato ha dichiarato che quella contraffazione è opera mia, ciò contrariamente di quanto realmente accaduto: tutelerò i miei diritti in tutte le sedi competenti e resto in attesa che venga fatta luce su questo caso assurdo e sul perché il Comune di Roma non si sia mai accorto del grave pasticcio burocratico e abbia permesso la partecipazione dell’Ostiamare a porte a aperte, al campionato 2021-2022 e precedenti, ma lo abbia impedito soltanto con l’avvento della nuova proprietà dell’Ostiamare, la nostra, a partire dal gennaio di questo anno. Il tutto, a fronte dell’impegno della nuova proprietà di voler intervenire con proprie risorse per il miglioramento del contesto calcistico e sociale e per garantire la continuità delle attività ivi previste”, conclude Di Paolo.