Calcio in lutto, è morto Carlo Mazzone

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Il calcio italiano è in lutto. Carlo Mazzone è morto oggi, sabato 19 agosto, all’età di 86 anni. Lo storico allenatore, personaggio istrionico che ha attraversato oltre 60 anni di calcio italiano, è  l’attuale recordman di panchine in Serie A con ben 792 partite da tecnico. Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano, allenatore di ben 12 diverse square italiane tra il 1969 e il 2006 tra cui Roma, Fiorentina, Napoli e Cagliari. Di lui si ricorda ancora oggi a distanza di circa 20 anni la corsa sotto la curva dell’Atalanta quando guidava il Brescia al termine di un combattutissimo 3-3.

Una vita per il calcio

Una vita dedicata al calcio: da giocatore giovanili della Roma, con cui esordì anche tra i professionisti nel 1959. Nel 1960 il grande amore da calciatore: l’Ascoli, con cui collezionò ben 219 presenze e 11 reti in poco meno di 10 stagioni. Ascoli che diede anche i natali alla carriera da allenatore, con 7 anni tra giovanili e prima squadra tra 1969 e 1975. A Carlo Mazzone è intitolata dal 2019 la Tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo del Duca della città marchigiana.

Il derby contro la Lazio e la corsa sotto la Sud

È il 27 novembre del 1994, la Lazio di Rambaudi, Boksic e Signori, con Zdenek Zeman in panchina sfida l’As Romadi Carletto Mazzone. Nella settimana che precede la stracittadina il Corriere dello Sport mette a confronto, giorno per giorno, ruolo per ruolo, i giocatori di Roma e Lazio: quelli biancocelesti vincono tutti i sondaggi battendo i giallorossi 11-0. Mazzone carica i suoi giocatori proprio con quell’articolo. Il risultato finale sarà 3-0 per la Roma con la corsa sotto la Sud dell’allenatore.

Il lancio di Totti

Mazzone ha anche un altro record: quello di aver lanciato e consacrato Francesco Totti. Lo ha fatto crescere proteggendolo da una città che sbrana i suoi gioielli. Il Capitano lo ricorda ancora oggi così: “Fu un padre per me, se sono diventato Francesco Totti è tutto merito suo”.

La sfida ai tifosi dell’Atalanta

Carletto Mazzone

Memorabile fu la sfida che, da allenatore del Brescia, innescò contro la tifoseria bergamasca. Per tutta la partita i tifosi della Dea insultarono Mazzone con il coro “figlio di…”. Promise che se i suoi avessero segnato sarebbe andato sotto la Curva e così fu: indice puntato e le urla “Mortacci vostra”.

Baggio e Guardiola

Carlo Mazzone amava i campioni e i campioni amavano lui, anche se a fine carriera. Nelle sue squadre volle Roberto Baggio e Pep Guardiola. Quest’ultimo, quando allenava il Barcellona lo invitò all’Olimpico per vedere la finale di Champions League che poi vinse.

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