Calcio scommesse, traditori di sogni nel nome dei soldi

Calcio scommesse

Non ci sono giustificazioni che tengano per il nuovo calcio scommesse. Al massimo si può auspicare che il fenomeno sia circoscritto, ma per chi ama il calcio è una nuova ferita.

Perché non è certo la prima volta e in ogni occasione non basta più sussurrare ohibò. Viene violato anzitutto un sacro principio della sport, quella bandiera e assieme valore chiamato lealtà, che invece diventa uno straccio.

Calcio scommesse, nuova delusione

Non è pensabile che campioni di quel livello – ovviamente mi riferisco ai nomi più grossi, se effettivamente colpevoli – si possano far beccare a brigare sulle partite. Ci sono regole, nella giustizia sportiva come in quella ordinaria, che bisogna saper rispettare. E non c’è perdono per chi fa esattamente il contrario.

Ludopatia, si dice già in alcuni casi. E quindi puoi ancora giocare a pallone, mostrarti come beniamino dello sport, divo del pallone? Una malattia che poi passa? E vi pare normale questo giustificazionismo? 

Sarò all’antica, ma con tutti i quattrini che girano attorno agli atleti con i loro straordinari compensi, non riesco proprio ad accettare l’idea che debbano inseguire altri soldi con il calcio scommesse. Perché offrono un pessimo esempio, soprattutto alle giovani generazioni. Il mito del guadagno facile è il più dannoso che c’è.

Quei milioni di tifosi

Ci sono milioni di tifosi che ogni domenica si sgolano per le imprese dei loro campioni preferiti; questa venalità è orrenda. Si tifa per una bandiera e non per le monete.

All’inizio speravamo in una caccia alla pubblicità di Fabrizio Corona, come ha lasciato intendere il mister della nostra Nazionale, Spalletti.

Ma quando arrivano le ammissioni di colpa c’è poco da fare. Niente lacrime e mano dura: chi nella vita ha avuto la sua grande occasione e se la gioca così non merita altro. Chi ama il calcio – lo ribadisco – si sente ancora una volta tradito.

Come se i precedenti non fossero mai avvenuti.