Calenda è avvilito: “Meloni usa parole da statista, come faccio a farle l’opposizione?”
“Non faranno nessuna politica della Polonia, sono le due Meloni: la Meloni di lotta e la Meloni di governo. La Meloni oggi gli manca solo che si mette la maschera di Draghi e poi è la stessa cosa, nel senso che vuole i tecnici all’Economia, che dice saremo stabili sul bilancio, è sempre la stessa sceneggiata”. Lo ha affermato Carlo Calenda, ospite di ‘Omnibus‘ si La7, commentando il messaggio inviato ieri a Vox da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
Calenda spiazzato dalla Meloni: lo sfogo in diretta su La7
“La Meloni -ha aggiunto il leader di Azione- voleva uscire dall’euro, adesso arriva lì e dice sono europeista a oltranza: lo ha fatto prima Salvini, lo ha fatto prima Di Maio, ogni volta facciamo questa cosa, votiamo persone che usano la rabbia per prendere i voti e quindi debbono dire cose enormi -ribalteremo l’Europa, affondiamo le barche, usciremo dall’euro – poi quando arrivano lì, non avendo mai gestito nulla in vita loro, si trovano a gestire una cosa complicatissima e cominciano a dire siamo europeisti. Io penso che i cittadini dicano, ‘che t’ho votato a fa’?”
Calenda contro le manifestazioni per la pace in Ucraina: “Sono immorali”
“All’epoca nostra c’era la guerra in Afghanistan e i due slogan più gettonati erano ‘Yankee go home’, che c’era in uno striscione alla manifestazione della Cgil, e ‘fuori l’Italia dalla Nato’ ed era interessante perchè la guerra più cruenta era una guerra di aggressione sovietica all’Afghanistan e nessuno diceva niente. Credo che le manifestazioni per la pace che mettono sullo stesso piano tutti sono in realtà manifestazioni che hanno una componente di immoralità, perché non dicono con chiarezza ‘c’è un aggressore, c’è un aggredito, vogliamo trovare una via d’uscita?’ ma mettono tutti sullo stesso piano. Se noi non riconosciamo questo perdiamo la bussola morale, ma anche la bussola in politica internazionale. Lo ha affermato Carlo Calenda, ospite di ‘Omnibus’ si La7.
“Il fatto che i deputati del Pd a Bruxelles votino contro il supporto militare, che metà del Pd va alla manifestazione, dimostra -ha aggiunto il leader di Azione- quello che io continuo a dire, che ormai il Partito democratico dentro ha una componente massimalista, qualunquista che segue i Cinquestelle e rimane una componente riformista e su questo Enrico Letta è sicuramente dalla parte dei riformisti”.