Camorra ad Ardea, Cremonini: “Non sapevo chi fossero, ho rifiutato la loro offerta e me ne sono andato”
“Io con i clan non c’entro. Quello che fanno gli altri non lo so”. Il sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini vuole prendere le distanze dalle accuse di “vicinanza ai clan camorristici“. Ammette di aver incontrato alcune persone, ma di “non sapere neppure chi fossero veramente e a chi fossero collegate”. E dà la sua versione dei fatti nel raccontare quanto accadde 6 anni fa a casa dell’attuale capogruppo consiliare della Lega Franco Marcucci, all’epoca consigliere comunale. Né Marcucci né il sindaco sono indagati.
I fatti
Le registrazioni ambientali raccolte dalla DIA nell’ambito dell’inchiesta che lo scorso mese ha portato all’arresto di 18 persone, tra cui Vincenzo Senese, figlio del boss della camorra Michele, e Roberto Macori, figlio “putativo” di Massimo Carminati, parlano di un incontro avvenuto a casa di Marcucci, a cui avrebbe partecipato anche il sindaco Cremonini, che all’epoca non ricopriva cariche nella pubblica amministrazione ma solo il ruolo di Presidente della Coldiretti di Ardea.
All’incontro sarebbe
ri stati presenti anche alcuni degli arrestati nell‘operazione “Assedio“, tra cui De Angelis e Pezzella, considerati i riciclatori dei soldi della camorra. Loro, come testimoniato dalle intercettazioni ambientali, avrebbero offerto dei soldi a Cremonini per aprire un nuovo canale di distribuzione del carburante agricolo ad Ardea. Tanti soldi.
La replica di Cremonini
“Come riportato da un grande quotidiano, che riprende un’inchiesta della Dia di Roma, ho detto no categoricamente a personaggi vicini alla camorra che volevano incastrare i cittadini e i coltivatori diretti di Ardea. È indubbio che la lotta al malaffare passa anche attraverso questo. Ci sono incontri in cui bisogna tenere aperti gli occhi e un incarico pubblico da sindaco o da presidente della locale Coldiretti lo impongono”.
Il litorale certo non è un territorio semplice e lo sappiamo bene. Da molto tempo si parla di interessi che coinvolgono diverse sfere di malaffare. Sono interessi malavitosi che si intrecciano con quelli economici e per i quali invito alla massima attenzione. Ogni azione promossa da me, personalmente, è rivolta al bene pubblico ed è realizzata nella massima trasparenza. A tal punto che di questa indagine, proprio perché può agito con onestà, l’ho appreso ieri quando mi hanno chiamato i cronisti del quotidiano. Ardea impone da sempre un’attenzione in più perché è una terra di confine dove spesso il malaffare si veste anche in giacca e cravatta. Non te ne accorgi subito, ma li devi scrutare negli occhi. E quegli occhi e quella proposta non mi piacevano affatto”.
Il carburante
Cremonini afferma di “non sapere chi fossero le persone che stavano a casa di Marcucci. Ho rifiutato la proposta e me ne sono andato. Il carburante, infatti, abbiamo continuato a comprarlo per le vie ufficiali”. “Per me – aggiunge – era finita lì, non ci ho più pensato. Non ricordo neanche chi mi avesse invitato a quella riunione, essendo passati 6 anni. Ma vorrei prenderne le distanze, visto che ci sono le prove che ho rifiutato la loro offerta. E vedermi accostato a questi personaggi non è piacevole”.