Campidoglio: approvato il bilancio triennale: 17 miliardi di euro per servizi

Roberto Gualtieri

L’Assemblea Capitolina ha approvato il bilancio triennale di Roma Capitale, che prevede risorse complessive di 17 miliardi di euro per servizi e 6,9 miliardi per investimenti. Tra i provvedimenti principali, spiccano misure di rilevanza sociale ed economica per contribuire alla crescita e all’equità nella città.

Un bilancio triennale approvato con 28 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti nell’Aula Giulio Cesare, presieduta da Svetlana Celli. Una risposta concreta alle sfide economiche di Roma, garantendo stabilità, servizi essenziali e investimenti strategici per il futuro della città.

Campidoglio: approvato il bilancio triennale

Nel dettaglio della spesa corrente, destinata ai servizi ai cittadini per il 2025 sono stanziati 6 miliardi e circa 5,5 miliardi rispettivamente per il 2026 e per il 2027. Nel complesso tra spesa corrente e piano investimenti per il 2025 il bilancio cuba 15,3 miliardi di euro. In spesa corrente sono inclusi 834 milioni di euro per le politiche sociali e 570 milioni di euro per l’istruzione.

“Potranno ulteriormente crescere con l’approvazione del rendiconto e lo stanziamento dell’avanzo vincolato”, chiariscono dal Campidoglio. Per gli altri settori, quali manutenzione della città, cura del verde, trasporto pubblico locale, attività culturali, grandi eventi e sport, la spesa rimane pressappoco invariata rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda gli investimenti del 2025 la voce in conto capitale ammonta a circa 3,5 miliardi di euro, compresi i fondi vincolati e i trasferimenti derivanti dal Pnrr e dal Giubileo, che valgono rispettivamente 270 milioni e quasi 128 milioni di euro.

17 miliardi di euro per servizi

Per effetto dei risparmi previsti nella legge di bilancio nazionale per il 2025 e in quelle precedenti si registra un mancato introito nelle casse comunali di circa 50 milioni di euro l’anno.

“Abbiamo dovuto far fronte a un’ulteriore contrazione dei finanziamenti statali – ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – Si aggiungono al cronico sottofinanziamento sofferto dalla Capitale e all’attuale sistema di riparto del Fondo di solidarietà comunale. Le risorse aggiuntive che Roma deve ancora ricevere a titolo di perequazione fiscale ammontano a 120 milioni di euro. Nonostante questa condizione di svantaggio Roma Capitale riesce a garantire per i prossimi 3 anni un livello di fondi fiscali propri anche superiore a quello riconosciuto con l’assestamento di bilancio approvato a luglio 2024. Inoltre, si riescono già a stanziare per il 2025 circa 90 milioni di avanzo vincolato di parte corrente, che potranno anche aumentare, soprattutto per finanziare settori chiave come la scuola e il sociale. Un lavoro frutto di una concreta opera di consolidamento e di efficientamento del bilancio comunale con i risultati raggiunti sul fronte delle entrate”.

Sono due i provvedimenti principali della manovra comunale: l’innalzamento da 12 mila a 14 mila euro della soglia per l’esenzione dall’addizionale Irpef, a seguito di un accordo firmato con i sindacati confederali locali Cgil, Cisl e Uil, e che riguarderà 100 mila contribuenti che risparmieranno circa 110 euro l’anno; la rideterminazione delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico di bar, ristoranti e attività commerciali che utilizzano tavolini e dehors, e per la quale viene adottata una nuova classificazione stradale in riferimento ai valori aggiornati Omi dell’Agenzia delle entrate che tengono conto del contesto urbanistico ed edilizio, del flusso turistico e del livello dei servizi.

“Si tratta di un intervento che garantisce una maggiore equità, considerato che fino a oggi realtà che si trovano in zone di particolare pregio pagavano, in alcuni casi, persino di meno rispetto a esercizi presenti in zone meno pregiate dal punto di vista commerciale. La riforma si applicherà gradualmente nel corso del prossimo triennio”, ha osservato il sindaco Gualtieri. “Si supera così uno squilibrio che attendeva da decenni di essere risolto. L’attuale suddivisione del territorio di Roma ai fini della determinazione del canone risale infatti al 1977”, ha concluso. Il documento è stato approvato dall’Aula Giulio Cesare, presieduta da Svetlana Celli, con 28 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti.