Campidoglio, ok alla nuova ‘Città dello Sport’, ma con 2 milioni di prestito: i debiti salgono a 26 milioni

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Dal Campidoglio ok alla nuova ‘Città dello Sport‘, ma con 2 milioni di prestito: i debiti salgono a 26 milioni. Il Comune di Roma ha annunciato oggi 14 gennaio (nonostante i documenti risalgano a novembre scorso) la nascita di una sorta di una sorta di nuova ‘Città dello Sport’ che sorgerà a Casalotti, con ingresso da via di Casalotti n. 45. Una nuova e grande struttura sportiva che verrà realizzata su area pubblica, che secondo il Campidoglio dovrà essere dotata di numerosi campi da gioco (calcio, basket, padel, volley, fitness, gioco-bimbi) e di aree verdi e ristorante, oltre a servizi igienici. Un nuovo progetto pubblico che sarà pagato grazie a 2 milioni di euro di soldi recuperati tra avanzi di mutui e prestiti. Almeno questo è quanto riportano testualmente i documenti capitolini.

Campidoglio, via libera alla nuova Città dello Sport

Anche la progettazione di questa nuova Città dello Sport di Casalotti – dal costo stimato di circa 165mila euro – avrà luogo tramite una procedura negoziata, quindi su invito di varie società tecniche, che verrà pagata sempre e solo con avanzi di mutui e prestiti. Il Comune di Roma e il XIII Municipio non avevano evidentemente liquidità da anticipare per rendere felici gli sportivi di questo ‘spicchio’ di Capitale.

Il Campidoglio decide come sarà la Città dello Sport

Ma come sarà questa nuova Città dello Sport pubblica? Il Comune di Roma mette nero su bianco, tra i documenti che abbiamo potuto consultare, quale saranno le sue caratteristiche. All’interno della nuova struttura vi saranno “Attrezzature per le attività fitness – così riportano le carte del Campidoglio – campi per la pratica di attività sportive all’aperto (calcio, basket, pallavolo, padel, ecc.); attività sociali, ricreative, culturali e per il benessere delle persone.

Aree di parcheggio dedicate ai fruitori dell’impianto (dipendenti, fornitori, utilizzatori). Servizi igienici in numero congruo per le attività previste, suddivisi per addetti e utilizzatori. Servizi di ristoro consone al tipo di impianto previsto. E, ancora, aree pavimentate per il camminamento all’interno dell’area e per lo svolgimento di attività all’aperto per bimbi, ragazzi e adulti, con attrezzature di “verde arredo“. È prevista anche la “Piantumazione di essenze arboree: alberi, siepi, arbusti, cespugli, etc”.

Mutui anche per i 100 Parchi per Roma

I soldi spesi per realizzare la nuova Città dello Sport di Casalotti sarà pari, come anzidetto, a 2 milioni di euro e si andrà sommare, ovviamente, ad altri mutui bancari accesi, di recente, sempre dal Campidoglio, per realizzare almeno 11 nuove aree verdi che stanno sorgendo nella Capitale nell’ambito dell’iniziativa pubblica denominata ‘100 Parchi per Roma’, come riportato da Il Nuovo 7 Colli in una recente inchiesta.

Tra i 9 finanziamenti più consistenti destinati ai 100 nuovi Parchi per Roma, spiccano in particolare quello per realizzare il Parco della Romanina, che riceverà 4,3 milioni di euro mutuati. Un altro intervento rilevante è previsto per il Parco della Lucchina, con un investimento di 2,7 milioni provenienti sempre da mutuo bancario.

Milioni di euro provenienti da mutui come se piovesse…

Gli altri parchi destinatari dei fondi mutuati varati dal Campidoglio includono il Parco degli Alberini (2,4 milioni), il Parco Caio Sicinio Belluto in via Maiella (1,9 milioni), e Villa Flora, che vedrà lavori per un valore di 1,8 milioni. Altri interventi sono previsti nei parchi Falcone-Borsellino, Morrovalle, Belon e Resistenza, per un totale di 1,2 milioni, oltre al Parco di via dei Gennari, che riceverà 1,6 milioni. Anche il giardino di via Pisino beneficerà di 526 mila euro. Il Campidoglio infine ha previsto anche due nuovi muti per finanziare il nuovo Parco di viale della Cellulosa, rinnovato con un investimento di 2,7 milioni di euro, e il Parco di via Candia, con spesa pari ad ulteriori 1,6 milioni.

Ma una parte consistente di fondi ottenuti sempre tramite mutui bancari sarà destinata da Gualtieri e soci anche alla creazione di spazi dedicati allo sport e al tempo libero. Con un investimento di 3,6 milioni di euro, la Giunta realizzerà nuovi ‘playground’ in diverse aree verdi, tra cui il Parco Petroselli, il Parco dei Romanisti, l’area verde di via Alessandro Ruspoli e quella di via Stefano Borgia.

Il Piano Sport di Gualtieri sempre a carico delle future generazioni

Il ‘Piano–Sport’ si concentra poi su due ulteriori interventi ‘minori’, varati lo scorso 5 dicembre sempre dalla Giunta Gualtieri. Il primo progetto prevede un nuovo campo da basket in via Tobagi, che si stima venga realizzato con 100 mila euro. Il secondo prevede la riqualificazione del campo sportivo Maurizio Brasili in via Lentini, con un investimento di 300 mila euro. Complessivamente, solo questi due interventi, costeranno 400 mila euro, sempre interamente coperti da mutui.

26 milioni di euro tra mutui e prestiti per Parchi e Impianti Sportivi

A tutte queste spese mutuate per Parchi e Impianti Sportivi, pari a circa 24 milioni di euro totali, si aggiunge ora l’ultima, quella relativa alla nuova Città dello Sport di Casalotti, dal costo di 2 milioni di euro. Un progetto che porta il totale delle somme mutuate (o comunque provenienti da presiti accessi dal Campidoglio a trazione Gualtieri) a circa 26 milioni di euro che pagheranno i romani nei decennio a venire.

Il caso dell’Ostiamare

Il Campidoglio, quindi, ha deciso di utilizzare tanti soldi provenienti da mutui e prestiti bancari per incrementare il patrimonio verde e sportivo della Capitale. Tutto molto bello, perché la salute passa anche attraverso lo sport. Ma allora, proprio a proposito di sport ci viene da pensare una cosa, visto che di recente l’Ufficio Sport capitolino non ha dato modo a un privato, grazie a un semplice condono, di riqualificare un impianto sportivo pubblico e storico come quello di Ostia, in via Amenduni, che ospita l’Ostiamare.

Al contrario, il Comune ha ‘messo i bastoni tra le ruote’ allo stesso privato e lo ha messo di fronte alla necessità di sostenere spese pari a non meno di 3 milioni di euro per poter soddisfare le richieste del Campidoglio. Anziché di trovare un accordo che potesse portare a delle migliorie soddisfacenti, certo sempre a spese del privato, ma senza arrivare a tale somma davvero considerevole, si è arrivati alla rottura totale tra le parti. Eppure sarebbe bastato poco per ottenere due risultati da vantare pubblicamente: un notevole risparmio per le casse pubbliche e la conseguente valorizzazione della stessa struttura pubblica, ossia lo stadio Anco Marzio, il tutto a spese del privato.

Ma ora la situazione potrebbe cambiare, perché dovrebbe cambiare l’assetto societario. E allora si capirà se gli ostacoli insormontabili potranno diventare semplici bazzecole da poter superare in poco tempo.