Campidoglio, più soldi ai consiglieri tra dubbi e polemiche

Un primo adeguamento dello stipendio dei consiglieri di Roma capitale si era già avuto agli inizi dell’anno. Non per volontà dell’Assemblea capitolina, va detto. Ma per diretta applicazione di una legge nazionale. Una disposizione contenuta in finanziaria, pensata soprattutto per i sindaci dei comuni più piccoli. Che prestano il loro mandato gratis o quasi. La legge, che prevede il pagamento dell’opera dei consiglieri con gettoni di presenza, fino a un massimo rapportato a una percentuale dello stipendio del sindaco, permette oggi a chi siede in Campidoglio di incassare poco più di 2.800 euro lordi al mese. Adesso però, c’è una nuova proposta di delibera. Questa volta tutta di iniziativa dell’Aula di Giulio Cesare. Che introdurrebbe due modifiche. La prima, basta gettoni di presenza. Ma uno stipendio fisso. La seconda, sui guadagni. In soldoni, si arriverebbe al 45% dello stipendio del sindaco. Che a Roma, significa poco più di 5 mila euro lordi al mese. La proposta, inutile dirlo, ha subito goduto di un ampio consenso. Ma ora, tra crisi energetica, guerra e bollette pazze. stanno affiorando dei dubbi. Se sia proprio il momento più adatto,  per portare al voto la delibera. Così, qualche consigliere si sta sfilando. E qualcuno chiede di rinviare tutto. A tempi più favorevoli. Perché c’è il rischio che cittadini romani ed elettori, la prendano piuttosto male.

Campidoglio, sulla nomina della Raggi ad Expo 2030 volano stracci tra renziani e Calenda

Con il nuovo stipendio, oltre 5 mila euro lordi a consigliere. Ma in questo momento, molti in Campidoglio chiedono uno stop

”Visto il delicato momento storico che sta vivendo il Paese, aggravato dall’assurda crisi di governo innescata dal M5s, è meglio congelare la delibera sui compensi dei consiglieri capitolini” ha detto il consigliere in Campidoglio della lista civica Gualtieri, Carmine Barbati. Che l’altro ieri in commissione ha chiesto di essere sostituito dal capogruppo Giorgio Trabucco per il voto al provvedimento. Mentre dall’opposizione, anche i consiglieri pentastellati sarebbero contrari. E quelli di Azione – il partito di Calenda – manifestano crescenti perplessità. Il quadro si definirà comunque entro lunedì, perché poi eventualmente la delibera andrà calendarizzata per il voto. E anche il centrodestra dovrà decidere che linea tenere. Ma cosa prevede esattamente il testo?

Parliamo di una proposta di delibera a cui ha lavorato in prima linea il consigliere dem Andrea Alemanni. E che realizza l’attuazione del decreto legislativo 156 del 2010 con un’indennità universale di funzione per i consiglieri, pari al 45% di quanto corrisposto al sindaco. Uno stipendio fisso, alternativo al sistema dei gettoni di presenza. Quest’ultimo metodo oggi permette di arrivare a un tetto lordo massimo al mese per consigliere di 2.894 euro. Che potrebbe aumentare con la nuova norma fino a 5.210 euro, il 45% appunto degli 11.579 corrisposti mensilmente al primo cittadino. Si tratta di circa 2300 euro lordi in più. Che visto il momento, a molti osservatori fanno storcere il naso.