Campidoglio vende a prezzi di mercato 42 case vecchie di 100 anni per ‘sfrattare’ i residenti (in affitto) e fare ‘housing sociale’
Il Campidoglio vende a prezzi di mercato 42 case vecchie di 100 anni per ‘sfrattare‘ i residenti (in affitto) e fare ‘housing sociale‘, è questo quello che sta accandendo in una grossa area immobiliare pubblica situata in zona Trionfale. Ma facciamo un passo indietro. A Roma è esplosa la rabbia dei residenti del complesso immobiliare di via Chiarugi, nel quartiere Trionfale, di proprietà della Città Metropolitana di Roma, contro la proposta di vendita di palazzi.
In particolare si tratta di 42 appartamenti, che verranno venduti ai normali prezzi di mercato. I cittadini, esasperati da questa ennesima iniziativa che definiscono un “tentativo di regalare case agli occupanti“, hanno inviato una diffida al sindaco Roberto Gualtieri, nella sua doppia veste di primo cittadino e capo dell’amministrazione proprietaria.
Campidoglio vende a prezzi di mercato 42 case vecchie di 100 anni
Al centro della polemica c’è una delibera comunale che prevede la vendita degli appartamenti, che necessitano di importanti interventi di ristrutturazione, a prezzi di mercato. Gli immobili sono del 1900, quindi hanno più di 100 anni. Contestualmente, il Campidoglio avrà la prelazione per acquisire una parte degli alloggi e trasformarli in housing sociale. Ossia edilizia destinata a divenire nuove case popolari da dare a chi attende casa.
Gualtieri vuole ‘sfrattare’ i residenti (in affitto) e fare… ‘housing sociale’
I residenti si scagliano contro questa proposta, definendola “un delirio estremista fuori dalle regole”. Lamentano che gli appartamenti, già svalutati dalla presenza degli occupanti, subiranno un ulteriore crollo di valore con la loro regolarizzazione. Inoltre, temono per la loro sicurezza e per il decoro del quartiere, paventando l’arrivo di nuove famiglie problematiche.
Residenti all’attacco
“Gualtieri non giochi a carte con se stesso mettendo come posta il patrimonio, il decoro e la sicurezza di decine di famiglie“, tuonano i portavoce dei residenti. “Questa proposta è illegittima e inaccettabile. Non permetteremo che la nostra città si trasformi in un ghetto a cielo aperto dove pochi privilegiati e fanatici calpestano i diritti dei cittadini onesti“.
La protesta si aggiunge al clima di tensione già sorto in città a causa delle occupazioni abusive, che rappresentano un problema sempre più pressante per l’amministrazione capitolina. I residenti di Via Chiarugi chiedono a Gualtieri di ritirare la delibera e di trovare soluzioni alternative che tutelino i loro diritti e il valore dei loro immobili.
L’attacco del consigliere Santori (Lega)
La vicenda è destinata ad avere ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, con i residenti pronti a mobilitarsi e a portare avanti la loro battaglia anche per vie legali. L’amministrazione capitolina, dal canto suo, dovrà trovare una risposta alle loro legittime preoccupazioni per scongiurare un ulteriore inasprimento del conflitto.
“È partita la diffida dei residenti del complesso di proprietà della Città Metropolitana in vendita in via Chiarugi al Trionfale – scrive Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio – Ferma protesta contro il sindaco Gualtieri, anche nella sua qualità di capo dell’amministrazione proprietaria, che mette in atto l’ennesimo tentativo di regalare casa agli occupanti abusivi con una proposta di delibera irricevibile. Vendere a prezzi di mercato ai legittimi assegnatari appartamenti che hanno bisogno di importanti interventi di ripristino e allo stesso tempo dare la prelazione al Campidoglio perché ne trasformi una parte in alloggi popolari, è un delirio estremista fuori dalle regole.
L’ennesimo inaccettabile atto di forza che punta a trasformare Roma in un ghetto a cielo aperto dal quale un pugno di privilegiati e di fanatici contempla una città umiliata e ridotta allo stremo. Gualtieri non giochi a carte con se stesso mettendo come posta il patrimonio, il decoro e la sicurezza di decine di famiglie che temono la perdita di valore degli immobili e lamentano l’illegittimità della proposta”.