Campo della memoria di Nettuno: vile profanazione delle tombe dei nostri marò
All’alba, i custodi del Campo della memoria di Nettuno, il cimitero militare, dedicato ai marò del Battaglione o e agli altri combattenti della Repubblica Sociale Italiana, caduti nel 1944 sul fronte dello sbarco di Anzio com alleate, hanno trovato una pessima sorpresa. Nella struttura, ufficialmente riconosciuta dal Ministero tra i Cimite rofanato due tombe e portato via i resti di chi vi era ospitato. Sull’episodio indagano le forze di polizia.
Oltraggio ai nostri marò al Campo della memoria, la nota di Rampelli
“La devastazione di alcune tombe dei marò che riposano nel Campo della Memoria di Nettuno è un gesto vile che necessita della più ferma condanna e di un celere intervento dello Stato. La seconda guerra mondiale è finita 70 anni fa e i morti hanno diritto a riposare in pace.
Per ciò che ci riguarda noi siamo diversi e percepiamo i martiri di tutte le guerre e di tutte le ribellioni come figli d’Italia. Quelli che indossavano una divisa e facevano il loro dovere, per uno Stato e non per un regime, lo sono due volte. Profanare delle tombe a 70 anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale è da gente senza pietà che, avendo un così orribile rapporto con la morte, è destinata a essere infelice anche nella vita. Proviamo tanta pena per chi ha violato la pace, fatta anche di commiserazione e perdono. Sollecito quindi le istituzioni ad attivarsi per chiedere, facendosi carico di tutti gli oneri, il ripristino delle tombe esercitando altresì tutti gli strumenti a loro disposizione per assicurare alla giustizia i colpevoli e recuperare le salme trafugate”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli che ha depositato un’interrogazione al ministro della Difesa Lorenzo Guerini.