Campo rom abusivo dell’Albuccione di Guidonia: blitz all’alba, sgombero in corso
È iniziato alle prime luci del mattino di oggi, 19 dicembre, una nuova operazione di sgombero nel campo rom abusivo dell’Albuccione di Guidonia, alle porte Roma. L’operazione è in corso da parte degli agenti della polizia di stato,dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Guidonia. Si tratta della fase finale di un percorso iniziato lo scorso ottobre, quando l’amministrazione comunale aveva annunciato la volontà di liberare l’area occupata da oltre quindici anni.
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L’allarme delle associazioni: “Famiglie senza alternative”
All’interno dell’area presenti circa 130 persone, di cui oltre 70 minori, che hanno lasciato l’insediamento che sarà così restituito all’ente proprietario e messo in sicurezza. Tra loro, secondo l’associazione 21 Luglio, ci sono anche bambini con disabilità e donne in gravidanza, ora senza una sistemazione alternativa.
Carlo Stasolla, presidente dell’associazione, ha espresso con forza il suo disappunto: “Mettere donne e bambini in strada, alle porte di Roma e in prossimità del Natale, è uno schiaffo ai diritti umani. È una ferita ai valori che Papa Francesco ci invita a vivere nel Giubileo della speranza ”.
Il sindaco di Guidonia: “Operazione necessaria”
Dal canto suo, il sindaco di Guidonia, Mauro Lombardo, ha difeso l’intervento: “Lo sgombero arriva al termine di un percorso amministrativo lungo e complesso. La liberazione di quest’area era inevitabile, ma ci occuperemo delle fragilità. I minori e le persone vulnerabili riceveranno l’assistenza necessaria”.
L’ordinanza che ha dato il via all’operazione è stata firmata il 14 ottobre 2024, ma la situazione nel campo era critica da tempo. Lo scorso agosto, un vasto incendio partito da un camper aveva acceso i riflettori su un’area che, negli anni, è stata anche teatro di episodi di criminalità.
Tra abbandono e cronaca nera
Il campo dell’Albuccione non è solo un luogo di marginalità, ma anche di fatti di cronaca. Qui aveva base una delle “batterie” criminali che, con la tecnica delle spaccate, saccheggiava negozi e supermercati della zona. Inoltre, l’insediamento ha rappresentato per anni un nodo irrisolto per il Comune, anche a causa dell’assenza di una gestione concreta delle esigenze abitative di chi vi risiedeva. I problemi riguardavano anche i continui incendi, ultimo dei quali quello devastante accaduto ad agosto.
Un dettaglio simbolico: molti degli occupanti risultano residenti in via Modesta Valenti, una strada inesistente utilizzata come indirizzo fittizio per chi non ha una dimora.