Caos a Monteverde, traffico in tilt dopo l’esplosione in via Vitellia: oggi il sopralluogo per capire le cause del crollo (FOTO)

Palazzina crollata a Monteverde in via Vitellia

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È rimasta così da quella terribile domenica mattina. Il 23 marzo, quando alle 8:45 un boato ha squarciato il silenzio di Monteverde, in via Vitellia non è solo crollata la palazzina di due piani, causando la morte del turista scozzese di 54 anni, Grant Paterson. Si è creata una vera e propria ferita nel quartiere, che chissà quanto tempo resterà aperta.

E questa mattina sul posto sono tornati i vigili del fuoco, accompagnati dai carabinieri e dagli agenti della polizia locale. I militari dell’arma, insieme ai pompieri, vogliono capire cosa ha determinato l’esplosione che ha poi portato al decesso del turista, schiacciato dai detriti e ustionato in oltre il 70% del corpo. Perché e come c’è stata la fuga di gas?

Strada chiusa e quartiere bloccato

Sulla vicenda il PM ha avviato un’indagine per omicidio e disastro colposo, al momento contro ignoti. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo. Ma nel frattempo la zona vive enormi disagi per quanto riguarda la viabilità. Tra ingorghi mai visti, ritardi e percorsi che sembrano usciti da un film comico, la situazione in zona sta raggiungendo livelli surreali.

La ricerca di soluzioni

Mentre il cordoglio per la perdita di una vita umana è d’obbligo, resta comunque il problema che affrontano ogni giorni migliaia di cittadini. Avvocati che arrivano in ritardo alle udienze, studenti che rischiano di perdere gli esami, lavoratori costretti a richiedere permessi straordinari e persino ambulanze intrappolate in un dedalo di deviazioni. Gli automobilisti, intrappolati in questo labirinto urbano, lanciano l’allarme e chiedono una soluzione immediata.

Il comitato di quartiere ha messo nero su bianco il proprio sconcerto. Nella sua lettera indirizzata alle autorità, ben più pungente che un tweet di protesta, si chiede perché non sia stato predisposto un semplice percorso a U intorno all’edificio crollato. Propone di far salire le macchine da via Pio Foà a deviare per un vicolo vicinale, riprendendo poi via Vitellia dopo il blocco, per poi imboccare via Leone XII. Ma, come sempre, la burocrazia sembra aver travolto il senso pratico: su quel vicolo non c’è autorizzazione per parcheggi o per l’installazione di paletti e catenelle, lasciando spazio a soluzioni improvvisate e, non senza ironia, ad “accertamenti”, che oggi sembrano la risposta dell’amministrazione.

Deviazioni disastrose

La deviazione “pensata” dagli incaricati ha scelto un percorso a senso unico: da via Zambarelli a salire, poi su via Albertoni in direzione della scuola Anna Micheli, per finire su via Galluzzi e infine su via Gasparri. Il risultato? Monteverde Vecchio e Nuovo completamente bloccati. Che sia il tribunale, gli istituti scolastici (Anna Micheli, Morgagni, Federico Caffè, Manara) o i servizi commerciali, nessuno scappa all’ingorgo. Le ripercussioni si sentono persino sui Colli Portuensi e lungo la Circonvallazione Gianicolense, con effetti a catena fino agli uffici di piazzale degli Eroi, al Tribunale e all’Istituto Mamiani.

La possibile soluzione

Ed è la stessa cittadina a offrire una possibile soluzione. Se si ripristinasse la consueta viabilità di via Albertoni verso via Zambarelli, trasformata in due corsie in discesa (tenendo conto del muro transennato per il crollo della collinetta all’angolo), il traffico potrebbe sciogliersi. Una corsia, giunta a piazza Ceresi, proseguirebbe su via Catel e via Ozanam, mentre l’altra verrebbe indirizzata lungo via Pio Foà e poi su via Vitellia in direzione di piazza S. Pancrazio. Una soluzione semplice e logica per evitare ingorghi pericolosi e incidenti, davvero l’idea geniale che sembrava così alla portata di chi la propone, se solo le regole e le autorizzazioni non fossero state un ostacolo così insormontabile.

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