Caos librerie, Agora’ fa il punto tra speranze e timori (video)

È caos per le librerie e le cartolibrerie italiane. Perché il governo in un cero senso ha affidato proprio a loro l’apertura della fase due. Quella cioè in cui potremo riprendere un barlume di vita normale. E sempre nella massima prudenza, altre attività oltre a quelle che forniscono servizi essenziali potranno riaprire. Per le librerie Palazzo Chigi ha voluto bruciare le tappe, e così già da martedì 14 aprile in teoria i librai potrebbero lavorare. Ma si tratta di una indicazione che non ha visto tutte le Regioni d’accordo. Così al nord, dove la pandemia è stata più forte alcuni governatori hanno deciso di posticipare tutto al 4 maggio. Data nella quale il lockdown dovrebbe cessare, almeno nella misura stringente in cui l’abbiamo conosciuto. Sarà cosi per esempio in Lombardia e in Veneto, ma anche il Lazio non si è sentito pronto. E ha scelto una via di mezzo, riapertura possibile dal 20 aprile. Così la giornalista Antonella Palmieri per la trasmissione Agorà ha fatto un giro per le librerie della capitale. Per capire qual è l’umore e come si stanno attrezzando a ripartire.

A Roma librerie aperte dal 20 aprile. Operatori divisi tra speranze e timori

Le librerie non solo solo degli esercizi commerciali. Ma spesso rappresentano un luogo magico. Dove prende forma il potere dei sogni. Questo è infatti il titolo del reportage curato da Antonella Palmieri per la trasmissione Agorà su RAI tre. Nel corso del quale la giornalista ha fatto il giro di alcune librerie romane raccogliendo le impressioni, le paure e le speranze dei librai. Che nonostante tutto non vogliono mollare. La libreria è un presidio sociale, un avamposto di democrazia. Lo spiega Davide Vender, che nel suo negozio di libri si era già organizzato per l’attività online. Ma qui la presenza fisica dei clienti è importante. Anche per il gusto di girare per gli scaffali, sfogliare qualche pagina, scegliere con consapevolezza il libro che per un po’ di giorni ci farà compagnia. Ovviamente siamo orgogliosi di ripartire quasi per primi. Ma servirà la massima prudenza. Due o tre persone per volta da me ci possono stare, sempre con le protezioni però. Ho già comperato mascherine, guanti monouso e gel igienizzante per tutti i clienti. Dobbiamo farci trovare pronti. La libreria dentro la stazione Termini di Sabina Borri invece rimarrà chiusa. Troppo rischioso secondo la titolare riaprire proprio qui. Ma siamo molto attivi nelle vendite online assicura la Borri. Ho la responsabilità dei miei dipendenti e delle loro famiglie. Non posso abbandonarli proprio ora.

Lazio, librerie ancora chiuse e commercio sul lastrico (video)

Per la Polizia municipale in libreria solo se vai anche in farmacia o a fare la spesa. Ma l’assessore Cafarotti smentisce

Le librerie a Roma riapriranno il 20 aprile. Una settimana dopo il via libera del governo, perché la Regione Lazio ha voluto cosi. E neppure tutte, perché ovviamente rialzare la serranda è una opportunità ma non un obbligo. Ora però ci si è messa anche un’ordinanza della Polizia municipale a complicare di più le cose. Perché dal Comando generale hanno ritenuto che non si possa uscire dal proprio quartiere solo per acquistare un libro. A meno che non si vada anche in farmacia o a fare la spesa. Strana interpretazione della legge, e l’assessore allo sviluppo economico di Roma capitale Carlo Cafarotti è intervenuto proprio ad Agorà per spiegare il senso dell’ordinanza. Che dovrebbe essere cambiata a breve, ha assicurato. E che comunque non impedirebbe a chi non ha la libreria sotto casa di allontanarsi un po’ per acquistare il libro dei suoi sogni. Da ultimo, un grido di dolore di Giorgia Sallusti. Anche lei libraia, ma titolare di una piccola bottega. Dove lavora da sola. Siamo abbandonati da tutti, sia per la sicurezza sul lavoro che riguardo agli ammortizzatori sociali. A marzo ho preso il sussidio INPS perché eravamo chiusi. Ma ora che si riapre temo di perderlo. E senza la clientela non so come fare. Vedremo da lunedì, tra speranze e timori. E la voglia matta di acquistare e di leggere qualche buon libro che ci tenga compagnia. E ci accompagni alla fine della quarantena.