Caos pubblicità a Roma, tariffe fuorilegge: il Tribunale boccia la Giunta Gualtieri

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Caos pubblicità a Roma, tariffe fuorilegge: il Tribunale boccia la Giunta Gualtieri, se non è il caos poco ci manca nelle tariffe delle pubblicità che, tra l’altro, troppo spesso ‘soffocano‘ la Capitale. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha sonoramente bocciato tutte le tariffe, relative delle esposizioni pubblicitarie esposte nella città eterna, adottate dalla Giunta Gualtieri tra dicembre 2023 e gennaio 2024.

In soldoni, questo significa che i giudici hanno annullato tutte le tariffe per gli anni 2021-2024 inclusi, con effetto retroattivo: Il Tribunale “dispone – si legge nella sentenza del Tar Lazio di oggi 30 ottobre 2024 – l’annullamento degli atti impugnati, nella parte in cui stabiliscono, per le annualità dal 2021 al 2024 compreso, le tariffe relative al canone unico patrimoniale per le esposizioni pubblicitarie”.

Caos pubblicità a Roma, tariffe fuorilegge

La decisione arriva dopo un’attenta analisi, da parte del Tar Lazio, di due ricorsi giudiziari, arrivati in Tribunale. I magistrati amministrativi hanno rilevato criticità significative nelle procedure adottate dall’amministrazione capitolina a guida dem. Contro la Giunta guidata da Gualtieri e soci, si sono schierati colossi del settore che hanno passato al setaccio le incongruenze economico-finanziarie.

Tra queste: l’Aapi, Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane. Oltre a A.I.P.E. Associazione Italiana Pubblicità Esterna, A.P.A. Agenzia Pubblicità Affissioni S.r.l., S.C.I. Società Concessioni Internazionali S.r.l., Sipea S.r.l., Wayap S.r.l..

Il Tribunale: Gualtieri ha creato caos nelle pubblicità di Roma

La questione centrale riguarda l’introduzione delle nuove tariffe, valide per il periodo dal 2021 al 2024, che sono state contestate da alcune società del settore pubblicitario. Secondo il Tribunale, ci sono state violazioni delle normative vigenti, in particolare riguardo alla mancanza di un’adeguata istruttoria. La sentenza sottolinea che Roma Capitale non ha rispettato il principio di invarianza di gettito, ovvero non ha dimostrato che le nuove tariffe non avrebbero comportato un aumento del carico fiscale per i contribuenti.

Il Collegio annulla 4 anni di tariffe

Il Collegio ha analizzato diversi aspetti del ricorso, iniziando con l’asserita incompetenza della Giunta. Questa contestazione è stata rigettata, poiché la legge attribuisce alla Giunta la competenza di stabilire le tariffe non di pertinenza del Consiglio Comunale. Tuttavia, le contestazioni relative alla violazione di normative preesistenti sono state accolte, indicando che le tariffe stabilite non rispettano le linee guida stabilite dal Decreto Ministeriale del 31 dicembre 1983 e da altre normative successive.

Analisi sbagliate, da Gualtieri & co

In particolare, la sentenza ha messo in evidenza come l’introduzione del canone unico patrimoniale non sia stata accompagnata da una necessaria analisi dei coefficienti correttivi, essenziali per garantire la correttezza delle tariffe. Questo difetto di istruttoria ha portato il Tribunale a ritenere illegittime le decisioni assunte dalla Giunta, che non ha fornito le prove necessarie a dimostrare che le nuove tariffe non avrebbero creato un danno economico per le società interessate.

Non solo questioni tecniche

Le problematiche riscontrate non si limitano soltanto a questioni tecniche, ma evidenziano anche un aspetto più ampio relativo alla gestione delle risorse pubbliche e alla trasparenza nei processi decisionali. L’amministrazione capitolina ha l’obbligo di garantire che le tariffe siano formulate sulla base di criteri oggettivi e ben motivati, evitando l’adozione di misure che possano risultare onerose per le imprese e, di riflesso, per i cittadini.

Il Tribunale ha anche respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dalle società ricorrenti. Evidenziando che non sono state fornite prove sufficienti a dimostrare un pregiudizio economico concreto derivante dall’applicazione delle tariffe fuorilegge. Nonostante l’annullamento delle tariffe, l’amministrazione ha la facoltà di riesaminare la questione e procedere a un nuovo calcolo delle stesse.

Giunta in grossa difficoltà

Questa sentenza rappresenta un’importante vittoria per le società pubblicitarie, che hanno visto riconosciuti i propri diritti. Ma al contempo evidenzia le difficoltà che l’amministrazione capitolina deve affrontare nel riformare il sistema delle tariffe pubblicitarie. La Giunta Gualtieri si trova ora nella posizione di dover rivedere le proprie decisioni e garantire una maggiore trasparenza e adeguatezza delle tariffe in futuro. Questa vicenda, complessa e carica di implicazioni, potrebbe influenzare anche altri settori della pubblicità e della tassazione locale. Aprendo un dibattito più ampio su come le città italiane gestiscono le tariffe per le esposizioni pubblicitarie.