Capodanno a Roma, blitz contro i botti illegali: sequestrata una tonnellata di esplosivi, 9 denunce

Capodanno a Roma, blitz contro i botti illegali

La corsa ai botti di Capodanno si è conclusa con denunce e sequestri record: negli ultimi giorni dell’anno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno confiscato oltre una tonnellata di fuochi d’artificio e materiale esplosivo illegale, denunciando 9 persone. È il bilancio di un’operazione lampo, voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini, per fermare il traffico clandestino di botti e ridurre al minimo i rischi per la sicurezza.

Il caso più eclatante è avvenuto a Borgata Ottavia, dove i Carabinieri hanno trovato 465 kg di materiale pirotecnico artigianale nella cameretta di un minorenne. Un arsenale nascosto sotto gli occhi dei genitori, che è stato immediatamente sequestrato. A Campagnano di Roma, invece, due giovani – un 19enne e un 25enne – sono stati beccati con 10 candelotti esplosivi durante un controllo su strada.

Ma non è tutto. Nella notte del 30 dicembre, i Carabinieri della Squadra Artificieri sono intervenuti a via Lemonia, nel quartiere Appia, per mettere in sicurezza un ordigno rudimentale con miccia bruciata lasciato a bordo strada. Solo grazie alla segnalazione tempestiva di alcuni passanti si è evitato il peggio.

Capodanno a Roma in sicurezza: l’appello dei Carabinieri

I Carabinieri continuano a invocare la collaborazione dei cittadini: ogni comportamento sospetto va subito segnalato. Non è solo una questione di legalità, ma di sicurezza per tutti, soprattutto per i più giovani. E proprio i ragazzi sono al centro di un progetto educativo promosso dall’Arma nelle scuole romane. Gli artificieri incontrano gli studenti per parlare dei pericoli legati ai botti illegali e sensibilizzarli con video e materiali informativi.

Sul sito ufficiale dei Carabinieri è disponibile una guida completa su come distinguere i fuochi legali da quelli pericolosi e su come utilizzarli in sicurezza. È un appello chiaro: i botti inesplosi non sono mai un gioco, ma un pericolo mortale. E ogni anno, purtroppo, c’è chi lo dimentica.