Capodanno: se si blocca l’esibizione di Tony Effe a Roma, lo stesso criterio anche a Sanremo
Il Codacons critica apertamente la disparità di trattamento tra il concertone di Capodanno a Roma e il Festival di Sanremo in merito alla partecipazione del rapper Tony Effe. L’organizzazione ritiene ipocrita bloccare l’esibizione dell’artista al concertone per via dei suoi testi giudicati violenti e sessisti, mentre gli si permette di partecipare a un evento di rilevanza nazionale come Sanremo, con un pubblico molto più vasto.
Se sarà bloccata a Roma, stop anche a Sanremo
“Se sarà bloccata l’ esibizione di Tony Effe al concertone di Capodanno a Roma, la stessa misura deve valere anche per il prossimo festival di Sanremo dove il rapper, nonostante i suoi testi violenti e sessisti, è stato accolto a braccia aperte dalla Rai e da Carlo Conti” afferma il Codacons, commentando le ultime indiscrezioni secondo cui il Campidoglio starebbe per invitare l’artista a fare un passo indietro e rinunciare ad esibirsi nella Capitale”.
Testi troppo violenti e offensivi
“Non si capisce perché se i testi di Tony Effe sono troppo violenti e offensivi verso le donne per il concerto di Capodanno, gli stessi testi possono andare bene per un evento nazional popolare come il festival di Sanremo – afferma il presidente Carlo Rienzi – Una ipocrisia inaccettabile e ci chiediamo dove fossero le donne dei vari partiti politici quando il Codacons ha chiesto alla Rai e Carlo Conti di non consentire la partecipazione a Sanremo di rapper e trapper autori di testi violenti e sessisti”.
Inopportuna la partecipazione di Tony Effe al festival di Sanremo
“Rispetto al concerto di Capodanno è estremamente più inopportuna la partecipazione di Tony Effe al festival di Sanremo, evento che ha un seguito immensamente maggiore, e siamo scandalizzati dal fatto che oltre al Codacons nessuno abbia protestato per la assurda decisione di Carlo Conti e della Rai di invitare al festival rapper, non solo Tony Effe, responsabili di testi gravemente lesivi delle donne e potenzialmente pericolosi per il pubblico più giovane” conclude Rienzi.