Carcere di Viterbo, seconda rivolta di detenuti in pochi giorni: maghrebini appiccano il fuoco

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Carceri italiane ancora sotto stress. “Ancora follia e violenze nei confronti degli agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Viterbo. Permane dunque alta la tensione nelle carceri del Lazio. Una situazione sempre critica e allarmante”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della Categoria, che racconta le ultime ore di follia nel carcere Mammagialla. “Nel Reparto isolamento, un gruppo di detenuti maghrebini  ha dato fuoco a tutto, materassi, vestiti. Il grande fumo ha creato panico e disordini. A fatica interventi della Polizia Penitenziaria hanno riportato alla calma la situazione con la conseguenza di avere cinque agenti al pronto soccorso per intossicazione. Sembrerebbe addirittura anche la Comandante coinvolta nei refertati.

I disordini continuano. – continua Capece – E’ la seconda rivolta in pochi giorni. La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Torniamo a chiedere l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, e la dotazione al personale della Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.

Capece poi critica il Provveditore regionale del Lazio, Maurizio Veneziano: “in Regione si avverte prepotente la sua assenza, che invece dovrebbe essere costante e continua, accentuata da quando è a mezzo servizio perché Provveditore anche in Sardegna”. Ed anche il capo del Dap Giovanni Russo: “a lui, da mesi, chiediamo senza avere alcun riscontro di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza!”.