Carro armato in Friuli fece strage di galline in un pollaio: archiviata l’inchiesta

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Si è chiusa con una archiviazione l’inchiesta aperta dalla procura di Pordenone a carico di ignoti, sul proiettile di un blindato Centauro che il 17 marzo 2021 cadde sul tetto di un allevamento di galline ovaiole a Vivaro (Pordenone), uccidendo un centinaio di esemplari.

Secondo i magistrati, nonostante le perizie effettuate, non è stato possibile individuare il blindato che aveva sparato il colpo nel corso di una esercitazione di notte. Dell’esercitazione le stesse forze dell’ordine erano state informate: prevedeva infatti l’impiego di quattro carri-armati. Uno di questi, nonostante l’area di tiro fosse in direzione opposta rispetto al luogo in cui si trovava il pollaio della coppia, ha sbagliato mira.

Sul caso erano state aperte due inchieste, una della magistratura militare, a Verona (che ha già chiuso il caso), e una della magistratura civile, a Pordenone, per il reato di getto pericoloso di cose, in seguito alla denuncia dell’allevatore proprietario dell’allevamento. A sparare quella notte numerosi colpi furono gli autoblindo Centauro del Genova Cavalleria.

Le indagini della Procura di Pordenone dovranno chiarire perché il “Blindo centauro” ha sparato in direzione del centro abitato, visto che l’area riservata ai tiri si trova in direzione opposta.

Dalla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” era arrivata la comunicazione dell’avvio di un’indagine interna per conoscere con esattezza la dinamica dei fatti e garantire la massima collaborazione e trasparenza agli organi inquirenti. Ma quasi due anni dopo l’inchiesta non è approdata a nessun indizio certo. La strage di galline resterà senza responsabile.