Cartelle pazze alle case popolari del Comune, è bufera

Migliaia di cartelle inviate da Aequa Roma Spa ad altrettanti inquilini di case popolari del comune di Roma. In alcuni casi con contestazioni di morosità che risalgono a venti o trent’anni fa. Senza però nessuna indicazione chiara di cosa andrebbe pagato e perché, anche per affitti apparentemente non dovuti. E’ quanto sarebbe accaduto durante tutto il 2021 e continua anche nel 2022, secondi quanto denuncia il sindacato Asia Usb della Capitale.

Inquilini morosi, per il sindacato degli inquilini si tratta spesso di ‘cartelle pazze’

Uno degli ultimi casi, racconta il segretario Angelo Fascetti, risale a novembre. Ed è stato reso pubblico dal sindacato pochi giorni fa. “Sono stati chiesti 5.300 euro, riferiti alle annualità 2018 e 2019, ad un inquilino che ha riconsegnato l’immobile nel 2017 – spiega –. Non solo: gli viene contestato un debito del 2015. Nonostante la società che precedeva Aequa Roma, ovvero la Prelios Integra Spa, nel 2017 certificasse in una lettera che per quell’anno il dovuto fosse pari a zero”.

Inoltre, la Romeo Gestioni Spa (che ha gestito il patrimonio immobiliare comunale dal 2005 al 2014) nel 2011 faceva sapere all’inquilino in questione di essere in regola con tutti i pagamenti nel periodo dal 2000 al 2007. Un particolare importante, come fa sapere sempre Asia Usb. Perché “Aequa Roma contesta al nostro assistito morosità relative agli anni 2001, 2002, 2005 e 2007”. Parliamo di cifre che vanno da 75 a 1.200 euro. In totale, per quindici annualità – incluse le due successive alla riconsegna dell’immobile, avvenuta il 15 novembre 2017 – l’agenzia di riscossione debiti del Campidoglio vorrebbe 11.072,67 euro.

Acqua Roma tace

“Da Primavalle a Tor Bella Monaca e San Basilio, tutti i nostri 24 sportelli a Roma stanno ricevendo richieste di aiuto da parte di inquilini raggiunti da queste cartelle – aggiunge Fabio Catalano di Asia Usb –. È un problema diffuso a macchia d’olio, tanto che non so nemmeno quantificare le lettere ricevute. In questi casi la tempestività è importante. Se non si impugnano subito queste cartelle, vengono prese in carico dall’Agenzia delle Entrate e scattano le richieste di pignoramento”.

Il sindacato non punta il dito contro la contestazione di morosità,  ma contro la mancanza di riscontro da parte di Aequa Roma sulle cifre eventualmente dovute. “Inviano dei tabulati con i residui – continua Fabio – spesso anche totalmente sballati, senza che l’inquilino possa sapere a cosa si riferiscano. È per l’affitto? Per la bolletta dell’acqua? E di quali mesi? Abbiamo chiesto all’agenzia più volte di ricevere i documenti, anche il Dipartimento ha fatto questa richiesta, ma da Aequa Roma non ci sentono. E anche dopo un anno e mezzo siamo senza risposte”.