Lega e Fdi: da comune e regione nulla sul caso Soumahoro?
Sul caso Soumahoro nuove complicazioni. Ora l’indagine della procura di Latina ha coinvolto anche la compagna del deputato di sinistra.
Nel registro degli indagati è iscritta, dopo la suocera, anche Liliane Murekatete.
Caso Soumahoro (ma senza lui) sempre più vasto
Nelle redazioni dei giornali sono arrivate le tante notizie dell’indagine, ma i chiarimenti maggiori sono quelli sollecitati dalle opposizione, anche se va detto che il parlamentare allo stato non è indagato.
Interessante il quesito posto dalla Lega alla Pisana, con il suo capogruppo Angelo Tripodi in prima linea in questa battaglia: ”Come mai il candidato presidente Alessio D’Amato non ha proferito parola sugli scandali Karibu e Aid, che hanno ottenuto ingenti fondi anche della Regione Lazio?
Perché l’attuale assessore regionale alla Sanità non ha condannato le condizioni disumane nei centri gestiti dalle coop? I migranti lamentavano il sovraffollamento e le carenze di cibo, acqua, energia e vestiti? C’era e c’è il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie all’interno degli immobili, in cui vivevano e vivono i migranti?
Quanti controlli sono stati svolti in questi anni dalle Asl sui centri gestiti da Karibu, Aid e dalle altre cooperative? Eventualmente cosa è emerso? Nel rispetto dei principi garantisti e delle indagini, la Regione Lazio non può trincerarsi nel silenzio”. E in effetti pare di capire che da quelle parti il silenzio sia d’oro.
All’attacco Lega e Fdi, da Tripodi a Rampelli
All’attacco, ma da Montecitorio, anche il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (Fdi): “Quando si parla di Ong e cooperative cooperative sociali, in special modo quelle destinate all’accoglienza, miracolosamente la burocrazia così arcigna e severa con le aziende private e con le attività produttive diventa muta, cieca e sorda. Nessun controllo sulla cooperativa della suocera di Soumahoro da parte del Comune di Roma che ha elargito 4 milioni di euro, nonostante i precedenti all’epoca della 29 giugno di Buzzi. Un flusso di denaro pubblico che si somma a oltre 60 milioni di euro in 15 anni da diversi enti, tra cui ministeri, Comuni e Regione Lazio. Non uno sperpero ma un ladrocinio vero e proprio. Ci auguriamo che sia il Comune che la Regione si costituiscano parte civile”.
Vedremo se arriveranno risposte serie dai rappresentanti istituzionali chiamati in causa sul caso Soumahoro.