Cassia, proiettile Kalashnikov davanti casa del membro della II Commissione speciale Ecomafie Marco Doria

proiettile Cassia

Proiettile Kalashnikov con tanto di annuncio mortuario all’ex delegato ai rifiuti del Municipio VI Marco Doria, ora membro della II Commissione speciale Ecomafie e beni confiscati. È quanto avvenuto questa mattina a Marco Doria, presidente e capo dipartimento del Campus Universitario “UnisRita” finito di nuovo sotto attacco.

Un gravissimo atto di intimidazione ai danni di una figura impegnata nella lotta alla corruzione e alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore del patrimonio pubblico e dei rifiuti. La scoperta del proiettile AK-47 Kalashnikov accompagnato da un annuncio mortuario nella cassetta delle lettere della sua abitazione sulla via Cassia è un segnale inequivocabile di minaccia, diretto a intimidirlo e a condizionare la sua attività istituzionale.

Proprio qui, all’interno della cassetta della posta, intorno alle 9.30 del mattino è stato rinvenuto un plico nella busta delle lettere recuperato dalla scorta, prima che Doria uscisse per andare a dare l‘ultimo saluto ad Amar Kudin, il giovane poliziotto del XIV Distretto Primavalle morto lunedì nello scontro tra due volanti in via Acquedotto del Peschiera, nel quartiere Torrevecchia. A scoprire il proiettile gli agenti della sua scorta. Sul posto è così intervenuta una volante della polizia di stato, la scientifica, gli artificieri e la Digos che indaga sull’accaduto. Sequestrato il materiale, affidato al commissariato di polizia di stato Flaminio Nuovo.

Membro della II Commissione speciale Ecomafie e beni confiscati, Marco Doria ha portato alla luce irregolarità significative a Roma. Queste denunce, che spesso toccano interessi illeciti, lo hanno reso un obiettivo per la criminalità organizzata e per chi trae vantaggio da abusi e corruzione del sistema .

Le continue minacce – dalle lettere intimidatorie all’attentato incendiario della sua auto nel 2021, fino al colpo sparato contro il suo ufficio – testimoniano la pericolosità delle sue attività e la difficoltà di combattere contro i poteri criminali radicati. L’uccisione del suo cane di quest’estate e ora il ritrovamento di un proiettile sottolineano una strategia di intimidazione crescente e particolarmente violenta.

“Ho dovuto riorganizzare completamente la mia vita – ha dichiarato Doria alla redazione di 7Colli – Se devo uscire di casa per andare a comprare il pane non ci posso andare da solo, se mi devo incontrare con degli amici per un aperitivo devo avvisare la scorta che mi accompagna. La vita nel quotidiano ti cambia completamente. Tutte le volte che un automobile si parcheggia davanti la mia abitazione io e la mia famiglia andiamo in ansia e dobbiamo spesso contattare le forze dell’ordine. Non è assolutamente normale fare una vita del genere, ma per fortuna ci sono loro i ragazzi della Scorta. Trovarsi davanti ad un ordigno oppure essere aggredito sono episodi che lasciano il segno e che personalmente non auguro a nessuno”