Castel Romano, non c’è solo il covid. Tra rifiuti e degrado il campo rom sulla Pontina è una bomba (video)
Non c’è soltanto l’area F nel campo nomadi di Castel Romano. E cioè quella sottoposta a sequestro dalla Magistratura. Con le macchine della Polizia locale di Roma Capitale a presidiare l’ingresso. E le barriere New Jersey ben visibili anche dalla Pontina. Perché esiste anche un’altra zona, limitrofa alla prima. Completamente abusiva però. E che quindi non è stata soggetta ad alcun provvedimento giudiziario. E dalla quale si entra e si esce senza nessun controllo. Attraverso le entrate secondarie del campo, o le stradine di campagna. Deserte, buie e non pattugliate. È qui che ancora si può trovare di tutto. Famigliole di cinghiali che razzolano nei rifiuti, carcasse di auto e pneumatici bruciati. Ma anche casseforti, rubate insieme ai bancomat da qualche sportello postale o bancario. E trasportate fin qui per essere smontate tranquillamente. Il tutto tra cumuli di immondizia. Mentre poco più in là prosegue la bonifica con la raccolta di tonnellate di materiale. Un costo altissimo, che sta pagando la cittadinanza. Questa la situazione descritta anche con un video dal corrieredellacitta.it. Potenzialmente una bimba ecologica, ma anche sanitaria. Perché chissà quanti sono i contagiati non censiti. Magari asintomatici. E pronti a prendere il bus del Cotral per andare in città senza controlli.
Covid a Castel Romano, adesso la parte abusiva del campo nomadi fa paura
Sicuramente hanno fatto scalpore le decine di persone positive al covid censite dalla Croce rossa e dalla Asl all’interno del campo nomadi di Castel Romano. E dispiace che ci sia stata anche una vittima. Ma le notizie peggiori potrebbero arrivare dalla parte abusiva di questo insediamento. Che ancora non è soggetta a nessun controllo. I dati ufficiali parlano di circa 300 nomadi ai quali è stato fatto il test. E di una dozzina di contagiati. Ma la domanda è, quanti sfuggono ogni giorno a qualsiasi controllo? Le immagini parlano chiaro. E quanto riporta il sito ilcorrieredellacitta lascia interdetti. A cominciare dal modo in cui sono stati ‘accolti’ i giornalisti. Ai quali è stato dato il permesso di entrare. Dietro il contributo di 100 euro. Ovviamente non dati. A quel punto diversi nomadi hanno afferrato dei sassi, e lì hanno mostrati ai reporter. Ma per fortuna non hanno avuto il coraggio di tirarli.
Bomba Covid al campo rom di Castel Romano: ma la Asl ridimensiona
La protesta della Polizia locale
Un maggior controllo anche sulla parte abusiva del campo e sugli accessi secondari sarà garantito dalla Polizia locale di Roma capitale. Ma anche su questo punto non sono mancate le polemiche. Specie da parte del sindacato, che chiede maggiori tutele per i Vigili impiegati in questo delicato servizio. Insomma, il sequestro dell’insediamento di Castel Romano c’è stato. Ma i problemi sono ben lontani dall’essere risolti. Tra rischio covid, spazzatura e bonifiche ambientali ancora da fare, tutto l’insediamento ai margini della Pontina assomiglia sempre più a una bomba ecologica, sociale e sanitaria da disinnescare subito. Prima che sia davvero troppo tardi.