C’è chi dice no, nessun Municipio vuole i rifiuti della Capitale
Nessun Municipio vuole i rifiuti della Capitale. Un no deciso e trasversale, che rischia di essere un grosso problema per il sindaco Gualtieri e per l’assessora capitolina all’ambiente Alfonsi. Perché tra i parlamentini che hanno votato all’unanimità contro le ipotesi di nuovi impianti nei loro territori, non c’è soltanto il sesto. Amministrato da Nicola Franco per il centrodestra. Con una posizione nettamente contraria al paventato revamping di Rocca Cencia. Ma anche il XV, a guida PD. Che non ne vuole sapere della possibilità di un nuovo impianto di compostaggio da quelle parti. E se si mette la testa fuori Roma, non va meglio. Infatti proprio l’altro giorno si è registrata l’ennesima manifestazione sotto Palazzo Valentini promossa dai comitati dei cittadini di Albano. Con il sindaco Borrelli che chiede da tempo alla Regione di incaricare l’Arpa (Agenzia regionale per il controllo e monitoraggio ambientale ndr) di operare una approfondita caratterizzazione dei suoli e delle acque vicino alla discarica. Inferociti anche gli abitanti di Magliano romano, dove la discarica della società Idea 4, partecipata da Acea, è già attiva. Ma per ora solo per gli inerti, mentre il rischio è che ci possa essere una estensione dell’autorizzazione anche per l’umido e i rifiuti urbani da stabilizzare.
Per i rifiuti di Roma un coro di no da Guidonia a S. Vittore
Se la situazione appare difficile per Rocca Cencia e i comuni limitrofi di Albano e Magliano romano, non va meglio per il TMB di Guidonia. Impianto che rientra nella galassia delle società riconducibili al ‘grande vecchio’ Manlio Cerroni, così come i gassificatori di Malagrotta (che però si trovano attualmente in amministrazione giudiziaria). A Guidonia lo scontro è stato forte, con un processo finito però con una assoluzione. Per il presunto reato di violazione dei vincoli ambientali nel Parco dell’Inviolata. A questo punto quindi, nulla sarebbe ostativo alla messa in funzione dello stabilimento. Ma sul tema dei vincoli e del rispetto del Piano ambientale, la Regione sta prendendo tempo. E i bene informati dicono che sempre da via Cristoforo Colombo, sarebbe arrivato un incarico alla stessa Arpa. Per attivare le procedure atte ad inserire tutta la zona dell’Inviolata nelle aree a rischio ambientale.
Infine S. Vittore. Dove l’impianto e’ di proprietà Acea, che vorrebbe realizzare una quarta linea dell’inceneritore. Salvo però le inevitabili proteste del territorio. Con almeno 15 comuni limitrofi che alla unanimità hanno già detto no.
Sui nuovi impianti a rischio la maggioranza
Questo per quanto riguarda le strutture già esistenti. Ma il Piano di Gualtieri prevede anche la realizzazione di nuovi impianti anaerobici di piccole dimensioni, da collocare a livello municipale. Biodigestori in termini tecnici, capaci di trattare in assenza di ossigeno i rifiuti umidi attraverso un processo di compostaggio. Ovvio però, che per ospitare i nuovi siti non ci sia la fila, anzi. Così Nando Bonessio, consigliere capitolino dei Verdi, ha già fatto sapere che se si andrà avanti su questa strada, ‘lo scontro in maggioranza sarà acceso’. E intanto Roma resta sporca, con i cassonetti strapieni. E le possibili soluzioni appese agli equilibri di una politica che ancora una volta sembra proprio non saper decidere in fretta e nell’interesse dei cittadini.