Cento euro ai lavoratori e hanno la faccia tosta di protestare

Cento euro

Quei cento euro in più ai lavoratori non dovrebbero dare fastidio ai sindacati, alla sinistra. E invece pare proprio di sì. Già ieri avevamo notato il borbottio di quelli che considerano alla stregua di un usurpatore il governo Meloni. Con i provvedimenti messi nero su bianco abbiamo avuto la triste conferma della miseria di certa gente.

Ma come, da Palazzo Chigi – nel giorno della festa del Lavoro – arrivano misure che vanno incontro a chi ha di meno e hanno la faccia tosta di lamentarsi. Tutto molto surreale.

Le nuove norme decise dall’esecutivo serviranno anzitutto per il mercato del lavoro e trasformano in strategia politica il taglio del cuneo fiscale. Nella finanziaria l’intervento era stato del 2 per cento di riduzione, ora del 6 o del 7 a seconda dei redditi da lavoro.

E appunto per questo si può arrivare a cento euro in più nelle buste paga dei lavoratori. E questo deciso il primo maggio festeggia decisamente bene il loro giorno. Ma quello che è un bel segnale viene contestato con incredibile faccia tosta. Al governo non ci sono loro e masticano amaro.

Non vanno bene cento euro ai lavoratori?

Cgil, Cisl e Uil vogliono mettersi alla testa di un’opposizione che non c’è? Sbagliano di grosso e farebbero meglio piuttosto a confrontarsi col governo per migliorare ancora di più le politiche per il lavoro.

C’è addirittura chi si arrocca nella difesa del reddito di cittadinanza che verrà sostituito con misure di sostegno a chi non può lavorare: ma diventa inaccettabile scambiarlo come un sussidio a vita che non ha alcun senso.

Qui sotto il video della premier Giorgia Meloni

Il governo Meloni – in tutte le sue componenti, incluse ovviamente Lega e Forza Italia – non è rimasto a braccia conserte e ha voluto far sentire il suo peso al fianco di chi lavora. Non è una colpa, ma un merito che dovrebbe essere sottolineato proprio da chi ha la pretesa di rappresentare in esclusiva le categorie più deboli della produzione. Ma non ce la fanno: propaganda e concerti servono a piangersi addosso, a quanto pare.