Centocelle, torna la paura: centro estetico distrutto da una bomba carta
Una serranda piegata e distrutta, un buco nel muro e lo scalino di ingresso completamente divelto. Si presenta così il centro estetico in via delle Robinie, nel quartiere Centocelle di Roma, dove all’alba di oggi, alle 4 circa, è stata fatta esplodere una bomba carta. Si tornano a contare i danni ad attività commerciali in una zona che conosce fenomeni simili e c’è chi ricorda il doppio incendio al locale “Pecora Elettrica”.
Locale distrutto
“Il locale è distrutto, ma siamo pronti a ripartire, non mi faccio spaventare da nessuno”, racconta Valeria, titolare insieme al marito, entrambi romani.
Nel pomeriggio diverse persone, armate di scopa e paletta, hanno sistemato e pulito l’ingresso del centro per riprendere quanto prima l’attività, inclusi i proprietari del locale. “Stiamo valutando la situazione e stiamo facendo delle valutazioni su quanto accaduto” dicono gli investigatori della Questura. Sul caso stanno lavorando gli agenti del commissariato Prenestino e, al momento, la Squadra mobile non è stata ancora attivata.
L’ordigno
I danni provocati, tuttavia, danno la misura della potenza dell’ordigno che non sembra essere un semplice petardo. Secondo gli investigatori, che si sono avvalsi della consulenza degli artificieri della polizia, si tratterebbe di una bomba carta innescata da una miccia. Per le indagini sono state utilizzate le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, sia quelle installate nel locale coinvolto dall’esplosione, sia quelle del vicinato. Si indaga, al momento, nella cerchia degli interessi dei titolari dell’attività, ma non si escludono neanche altre piste come quella dell’atto intimidatorio.
Ombra del racket
Il racket, quindi, non è completamente escluso anche se i proprietari assicurano non aver “mai avuto problemi con nessuno, non ci è mai stata fatta una ritorsione, non dobbiamo soldi a nessuno, non abbiamo giri strani. Se avessi avuto il sospetto di una cosa del genere sarei stata la prima ad allertare le forze dell’ordine”, conclude Valeria.