Chi è Antonio Panzeri: il fedelissimo di Speranza arrestato in Belgio con una mazzetta da 500mila euro
La sua organizzazione si chiama “Lotta all’impunità”, nome che suona beffardo se letto oggi: Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Partito democratico prima di passare ad Articolo Uno, e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc), sono stati fermati questa mattina dalla polizia belga per un interrogatorio nell’ambito di una vasta indagine giudiziaria su una serie di presunti casi di corruzione, organizzazione a delinquere e riciclaggio di denaro che ha portato a 14 perquisizioni domiciliari a Bruxelles.
Antonio Panzeri e le sue foto con Roberto Speranza
Lo riferiscono i giornali belgi Knack e Le Soir. Secondo le due testate, nell’abitazione dell’ex eurodeputato sarebbero stati sequestrati quasi 500 mila euro in contanti. “Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria federale sospettano che uno Stato del Golfo”, secondo i due giornali, il Qatar, “stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, ha detto Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale di Bruxelles. Le presunte condotte illecite sarebbero avvenute “in particolare, versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e/o strategica importante all’interno del Parlamento europeo”, ha aggiunto il portavoce. Oltre a Panzeri e Visentini sono stati fermati il direttore di una ong e un assistente parlamentare europeo.
Nel 2019, quando Panzeri aveva scelto di non ricandidarsi, Roberto Speranza su Twitter aveva commentato: “Ringrazio Antonio Panzeri per l’impegno prezioso di questi anni al Parlamento Europeo. La sua scelta autonoma di non ricandidarsi merita rispetto. Sono sicuro che faremo ancora insieme molte battaglie per ricostruire la Sinistra nel nostro Paese”.
Secondo le informazioni della stampa belga, con l’ex deputato democratico Pier Antonio Panzeri, il neoeletto segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini, nonché un direttore di una ong e un assistente parlamentare europeo – tutti italiani – risultano indagati e verranno presentati entro 48 ore davanti a un giudice che deciderà sulla convalida del mandato di arresto.
In pubblico sono tutti attivi per i diritti umani
Tutti i sospetti hanno, come detto, nazionalità o origine italiana. In pubblico, sono molto attivi nelle associazioni per i diritti umani e nelle ONG. Panzeri è anche presidente di Fight impunity, organizzazione che promuove “la lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani” e la giustizia internazionale. Stamattina, la sede di Fight Impunity nel cuore di Bruxelles (rue Ducale) è stata tra i luoghi oggetto di perquisizione. Le perquisizioni di questa mattina hanno permesso agli agenti guidati dal giudice Claise di mettere le mani su mezzo milione di euro in contanti, riporta ancora Le Soir. Secondo le informazioni dei media belgi, questi 500mila euro in contanti sono stati scoperti nella residenza di Bruxelles dell’ex eurodeputato. Luca Visentini è stato eletto segretario generale dell’Ituc a novembre. Una confederazione di sindacati di tutto il mondo, comprese le organizzazioni belghe, che rappresentano in totale più di 200 milioni di lavoratori. A riprova della delicatezza del dossier, “questa operazione era rivolta in particolare agli assistenti parlamentari europei”, ha concluso la procura. Gli inquirenti hanno sequestrato varie apparecchiature informatiche e diversi , elementi che “saranno analizzati nell’ambito delle indagini”. Tra le persone interessate dalle perquisizioni, Le Soir e Knack individuano quattro assistenti parlamentari vicini al gruppo S&D (compreso quello che è stato privato della libertà); uno di questi assistenti è legato anche al gruppo Ppe.