Cibo, meno spreco in lockdown. Ma nel Lazio 85 mila al Banco Alimentare

Le abitudini degli Italiani nel periodo del lockdown sono certamente cambiate, talvolta anche in meglio. Per forza di cose, potremmo dire. Ma comunque anche nel nostro modo di fare e di comportarci nulla sarà più come prima. Vale anche per il cibo e per lo spreco alimentare. Una voce che ci costa oltre 15 miliardi di euro l’anno, e che sfiora l’uno per cento del Pil. Ce lo racconta uno studio della Waste Watcher, primo osservatorio nazionale sugli sprechi alimentari. L’indagine è stata condotta dal 29 aprile al 5 maggio su un campione di oltre mille cittadini italiani, e il verdetto è sorprendente. Certo, in quest’ultimo periodo di clausura abbiamo acquistato più derrate. E siamo andati a fare la spesa più spesso. Ma siamo stati anche molto più attenti a cosa compravamo. E il cibo scartato perché comprato e mai utilizzato è stato molto meno. Così come è cresciuta la domanda di prodotti a chilometro zero. E la voglia di cucinare in casa, o di farsi il pane da soli. Ora che la fase più acuta dell’emergenza sta passando, speriamo almeno che queste buone abitudini rimangano. Perchè sprecare cibo è un danno per la nostra economia. Ma è anche immorale. Nei confronti di chi un pasto caldo al giorno non può neppure permetterselo.

Giobbe Covatta contro lo spreco del pane. Mia nonna mi diceva non si butta e non si regala

Sarebbe diminuito di oltre il trenta per cento lo spreco del cibo in queste settimane di quarantena forzata a causa del coronavirus. Il sondaggio della Waste Watcher è stato recentemente pubblicato dal quotidiano Il Foglio e parla chiaro. Un cittadino su tre ha comperato più generi alimentari ed è andato a fare la spesa più spesso. Ma la gente ha anche buttato meno scarti alimentari. Utilizzando tutto o quasi il cibo messo in frigorifero. Segno della crisi, che magari ha fatto sbocciare una coscienza civica del tutto nuova. Al primo posto delle derrate acquistate e poi buttate intatte restano comunque ortaggi, frutta e pane. Così molti personaggi noti del mondo dello spettacolo sono intervenuti. Per richiamare tutti ad una attenzione ancora maggiore. Giobbe Covatta ad esempio ha ricordato le parole di sua nonna. Sul pane che non si spreca, sana saggezza contadina. Mentre Veronica Pivetti è diventata testimonial di Vivere a spreco zero 2020. Andare a fare la spesa in queste settimane è stato molto complicato, ha dichiarato la Pivetti. E forse abbiamo capito il valore effettivo del cibo. Ma siamo stati veramente tutti più bravi? E la sindrome da accaparramento dei primi giorni di chiusure e’ definitivamente superata? Visto che è domenica e magari ci va di rilassarci un po’ di fronte a un quiz, noi di 7Colli vi proponiamo un sondaggio che gira su google. Per capire fino in fondo se nella lotta contro gli sprechi alimentari stiamo facendo davvero tutti la nostra parte.

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E nel Lazio in 85 mila chiedono aiuto al Banco Alimentare

Sprechiamo meno cibo, almeno secondo i sondaggi più recenti. Ma con la crisi aumenta la povertà, anche nella nostra Regione. Sono sempre di più le persone per cui il problema non è utilizzare al meglio le scorte alimentari. Ma mettere insieme il pranzo con la cena. Il presidente del Banco Alimentare del Lazio Giuliano Visconti fornisce dati impressionanti. Le richieste di aiuto alimentare in questo ultimo mese sono arrivate a 85 mila, venticinquemila in più che a marzo. E calcoliamo che ci sia oltre un 40 per cento in più di nuovi poveri. Dati certamente preoccupanti, aggiungiamo noi. E speriamo che il presidente della Regione Zingaretti ci butti un occhio. Insieme alla sindaca Raggi e al governo nazionale. Perchè tra buoni spesa partiti in ritardo e aiuti scarsi, il problema rischia davvero di non essere più lo spreco. Ma la gente che muore di fame.

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