Cinghiali, il problema in città rimane. E il presidente di Roma Natura spiega perché

Cattura cinghiali Albaro

Il problema dei cinghiali in libertà nelle strade della Capitale rimane. Nonostante il cambio di sindaco, e il passaggio dalla giunta raggi all’amministrazione gualtieri. Sembra davvero una questione di difficile risoluzione, anche dopo l’ultimo clamoroso episodio a Monte Mario. Quando pochi giorni fa, un’intera famigliola di ungulati è stata fotografata in mezzo alla strada. Con le mamme pacificamente sdraiate, ad allattare i loro cuccioli. Una scena anche tenera, ma completamente fuori luogo in una metropoli fortemente antropizzata come Roma. Ma in pratica, chi dovrebbe provvedere? Evitando che gli animali selvatici escano dai parchi e si ritrovino per le strade dell’Urbe.

Una prima risposta ci chiarisce almeno in parte la questione. E anche le origini del problema. Infatti la competenza e’ divisa tra comune e regione. Perché il Campidoglio ha l’obbligo di tenere pulita la città, ed è responsabile del decoro urbano. Mentre la regione Lazio deve custodire i parchi, nel rispetto della legge e dei vari regolamenti sulla fauna selvatica. Così spesso le responsabilità vengono rimpallate. A spiegarlo è Maurizio Gubbiotti, presidente di Roma Natura. Che lancia anche un altro grido di allarme. Le gabbie per la cattura che posizioniamo, spesso vengono sabotate – ha dichiarato Gubbiotti. E aggiungiamo, non c’è da stupirsi. Sapendo che in mancanza di oasi protette, gli animali catturati vanno al macello. Idea che non Piave a nessuno, non solo agli animalisti.

Roma Natura lancia l’allarme, per contenere i cinghiali bisogna fare di più

“La situazione è la stessa di quando la città era governata dalla precedente amministrazione anche se, qualche elemento positivo di novità, lo abbiamo registrato” – ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura, l’ente regionale che gestisce una quindicina di parchi e riserve in città – “In particolare abbiamo riscontrato la disponibilità dei municipi XIII e XIV a collaborare. Con i guardiaparco ed i funzionari del servizio tecnico naturalistico di RomaNatura, stanno effettuando dei sopralluoghi per cercare di limitare i fattori che spingono i cinghiali ad avvicinarsi all’abitato”.

Da dove arrivano i cinghiali

Gli ungulati, riprodotti in maniera esponenziale, arrivano in città perché attratti dai rifiuti. E minore è la distanza tra i parchi e l’abitato, maggiore deve essere l’attenzione che l’amministrazione deve dimostrare nella gestione degli scarti.  I cinghiali, arrivando attraverso il corridoio del parco di Veio, nel corso degli ultimi anni hanno raggiunto il parco dell’ Insugherata, il parco del Pineto e quello di Monte Mario. “Sono aree molto antropizzate, con i condomini che affacciano proprio sul verde” ha ricordato Gubbiotti. Ed è lì che, più frequentemente, vengono avvistati i cinghiali.

La collaborazione con il territorio non basta

In strade come via Pasolini,a pochi passi dal San Filippo Neri,  ci sono dei condomini che affacciano sul parco dell’Insugherata. “Lì c’è una recinzione che separa il giardino condominiale, collegato al parco, da un’area dove sono presenti molti cassonetti. E’ in casi come questo che vediamo una prima differenza rispetto al passato perché, difronte alla nostra segnalazione del problema, l’amministrazione locale sta lavorando per complicare l’accesso degli ungulati agli stessi cassonetti”. E’ un esempio, Gubbiotti avverte che ce ne sono altri. Ma non bastano, da soli, a garantire un cambio di passo.