Civitavecchia, 45 enne strangolata a casa. Orrore e sgomento per il nuovo femminicidio
Una donna di 45 anni, di nazionalità venezuelana, è morta ieri a Civitavecchia. Strangolata dentro casa, forse dal suo stesso compagno. Sul quale in queste ore si stanno dirigendo i sospetti più forti da parte degli inquirenti. Se la pista fosse confermata, si tratterebbe dell’ennesimo caso di violenza domestica e di femminicidio. Una striscia di orrore e di morte che nemmeno gli appelli delle istituzioni e il lavoro encomiabile delle forze dell’ordine sono ancora riusciti a sconfiggere. Anche perché, quello che avviene dietro la porta di casa non è facile da immaginare. E da scoprire. Fino a che la vittima non si ribella, e non sporge denuncia. Altrimenti purtroppo, si rischia di intervenire troppo tardi. Quando il dramma si è già compiuto. Senza poter far altro che prendere atto della terribile realtà. E pensare che il mese di marzo che si è appena concluso è proprio il mese della donna. Ma a quanto pare, per l’assassino di I.R., queste le iniziali della vittima, tutto questo non contava nulla. Perché spinto da una furia cieca ha strangolato la poveretta. Lasciandola cadavere riversa a terra.
Donna soccorsa in casa, agonizzante e piena di lividi: arrestato il convivente
Strangolata dopo una lite
Sarebbe stata una vicina di casa a lanciare l’allarme. Telefonando al numero unico per le emergenze. Dopo aver sentito le grida provenire da un appartamento dello stabile in via Fratelli Cervi a Civitavecchia. Ma quando le forze dell’ordine sono arrivate, il dramma si era già compiuto. E il medico legale non ha potuto far altro che constatare il decesso dei I.R. La donna venezuelana di 45 anni, trovata senza vita dentro casa. Probabilmente appena dopo una furiosa lite. Principale sospettato il suo compagno e convivente, di 73 anni. Che è stato subito condotto in caserma per essere sottoposto ad interrogatorio. L’uomo presentava diversi graffi sulle braccia, mentre sempre secondo i primi rilevamenti sul cadavere della donna, la stessa sarebbe stata sottoposta a violenza. Morendo probabilmente per strangolamento. Una storia orribile, di quelle che speravamo di non sentire più. Ma purtroppo, la battaglia a difesa dei diritti e della sicurezza delle donne, contro ogni violenza e per sconfiggere la piaga dei femminicidi, è ancora lunga. E tutta da combattere.