Civitavecchia, maxi sequestro di scarpe made in Cina al Porto: erano senza etichettatura (FOTO)

Le foto sequestrate dalla Guardia di Finanza al Porto di Civitavecchia
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Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di calzature di provenienza cinese. Intercettate nel porto di Civitavecchia mentre erano in procinto di essere immesse sul mercato italiano.

Civitavecchia, maxi sequestro di scarpe made in Cina al Porto

I controlli effettuati dal personale dell’Ufficio di Civitavecchia e delle Fiamme Gialle del locale Gruppo su un campione di scarpe contenute in un container hanno evidenziato una grave irregolarità. La mancanza della prescritta etichetta riportante l’indicazione dei materiali utilizzati per la fabbricazione delle calzature.

Erano senza etichettatura (FOTO)

Tale omissione rappresenta una violazione delle normative nazionali e comunitarie in materia di etichettatura dei prodotti. Normative che hanno l’obiettivo di tutelare i consumatori fornendo loro informazioni chiare e complete sulla composizione dei beni acquistati. La mancanza di queste indicazioni impedisce ai consumatori di effettuare scelte consapevoli, soprattutto in presenza di allergie o intolleranze a specifici materiali.

Società italiana nei guai

La società importatrice italiana, responsabile dell’introduzione sul territorio nazionale di prodotti non conformi alle normative vigenti, è stata segnalata in via amministrativa alla Camera di Commercio di Roma. Nel frattempo, la merce è stata sottoposta a sequestro cautelare in attesa della regolarizzazione, che avverrà mediante l’apposizione delle etichette mancanti.

In campo Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle e dall’Agenzia delle Dogane si inserisce nel dispositivo di controllo e vigilanza attuato presso gli scali portuali e aeroportuali della Capitale. L’obiettivo è quello di garantire la tutela della salute dei consumatori. Contrastare fenomeni di concorrenza sleale e tutelare il Made in Italy, spesso imitato e contraffatto.