Colosimo (FDI), la Regione abbandona i disabili. Zingaretti batta un colpo
La Regione Lazio sta perdendo troppo tempo. E a causa di incomprensibili lungaggini burocratiche non provvede a rinnovare la consulta per i disabili e le persone portatrici di handicap. A denunciarlo con una interrogazione urgente diretta al governatore Nicola Zingaretti è la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo. Che ripercorre passo passo le vicende legate a quest’organo rappresentativo di tante realtà del Terzo settore. Che si occupano dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone con diverse abilità. Una consulta istituita nel 2003, quando alla guida della Regione Lazio c’era il centrodestra con Francesco Storace.
La composizione dell’organo consultivo che dura in carica tre anni è stabilita da altre leggi, che hanno istituito anche un registro. Dove le associazioni di volontariato di settore e i rispettivi coordinamenti si possono iscrivere. Per poi comunicare i nomi dei rispettivi delegati. Che verranno nominati con decreto del Presidente della giunta, previa istruttoria della competente Direzione regionale per l’inclusione sociale. Con la supervisione dell’assessorato alle Politiche sociali e al Welfare. Un iter burocratico amministrativo che è stato avviato nell’ormai lontano settembre del 2019. Peccato però che ancora ad oggi del rinnovo della Consulta non si veda neanche l’ombra. Proprio in piena pandemia, quando invece si dovrebbe fare presto. Perché è soprattutto oggi che le persone fragili sono più sole. E si sentono più indifese.
Chiara Colosimo all’attacco di Zingaretti. La Consulta per l’handicap deve essere nominata subito
La Consulta per le disabilità deve essere nominata subito. Perché l’assenza di questo fondamentale organo consultivo rallenta il dialogo tra le molteplici realtà del Terzo settore che si occupano di handicap e la Regione Lazio. Questa la denuncia della consigliera regionale di FDI Chiara Colosimo. Contenuta in una interrogazione urgente, alla quale adesso Zingaretti dovrà rispondere. In particolare, attacca la Colosimo, è passato troppo tempo dal settembre 2019. Quando è stato approvato il decreto presidenziale avente ad oggetto il rinnovo dei componenti della Consulta. Ma per motivi sconosciuti la procedura non andava a buon fine. Tanto che il 4 novembre dello stesso anno una determinazione dirigenziale ne disponeva il rinnovo. Ed ecco spuntare il successivo decreto, del 20 novembre. Che sostituiva il precedente di appena due mesi prima. E delle 85 associazioni selezionate nella prima procedura, ne escludeva prima sette. E poi altre sei. Scendendo a 72. Tutto a posto dunque? Neanche per sogno. Perché sembra proprio che questo elenco non si abbia da fare. E adesso l’opposizione vuole sapere il perché.
Le 85 associazioni sono scese a 72. Ma ancora nessuno firma per il rinnovo della Consulta
Delle 85 associazioni selezionate con il primo decreto ne sono rimaste 72. Infatti già all’inizio sette di esse erano state giudicate inidonee. Per l’assenza di alcuni requisiti fondamentali previsti dalla legge. E poi con il successivo provvedimento del novembre 2019, ne sono state escluse altre sei. Adesso la Colosimo chiede però chiarimenti. Sia in ordine ai criteri adottati, che agli ingiustificabili ritardi. Visto che ancora oggi sul sito della Regione appare un laconico messaggio. “Sono in corso gli adempimenti propedeutici per il rinnovo dei componenti della Consulta”, si legge infatti sul portale. Per la verifica dell’assenza di cause di incompatibilità e di inconferibilita’ o di conflitto di interessi. E per verificare il possesso di tutti i requisiti di legge. Ma la domanda è, possibile che in un anno e mezzo non si sia riusciti ad esaminare una settantina di posizioni?
Così è sempre Chiara Colosimo che interroga Zingaretti e l’assessore al Welfare Alessandra Teoncarelli. “Per sapere se ritengono opportuno intervenire, con la massima urgenza, per colmare il vuoto causato dal mancato rinnovo della Consulta regionale per la tutela dei diritti della persona con problemi di disabilità e di handicap. E superare, quindi, gli ostacoli burocratici che hanno portato, negli ultimi due anni, all’assenza di un organo che da tempo è un costante punto di riferimento per le persone fragili e le loro famiglie”.
https://atticrl.regione.lazio.it/allegati/interrogazioniScritte/TESTI_INTERROGAZIONI/1026.pdf