Come è morto Papa Francesco: la malattia

Papa Francesco

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Morto oggi, a Pasquetta, il Pontefice. Papa Francesco si è spento oggi, vittima di una bronchite acuta complicata da un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie. Il suo cuore ha cessato di battere dopo settimane di lotta in ospedale, nonostante gli sforzi incessanti dei medici e la sua incrollabile volontà di servire fino all’ultimo istante.

La battaglia finale contro la bronchite acuta

L’allarme era scattato a metà febbraio, quando un attacco di bronchite acuta lo aveva costretto al ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. L’infiammazione alle vie aeree si è evoluta rapidamente in un quadro più serio: una polimicrobica infezione respiratoria che ha reso vani tutti i tentativi di stabilizzazione. Con ogni modifica alla terapia, la speranza si affievoliva, mentre il Pontefice continuava a dettare il suo pensiero all’Angelus e a telefonare a Gaza, pur debilitato.

Dai primi sintomi al ricovero al Gemelli

Il 14 febbraio Papa Francesco aveva varcato l’ingresso del Gemelli in codice polmonite bilaterale. Nei primi giorni, senza febbre, sembrava resistere bene nel suo appartamento ospedaliero al decimo piano. Poi la comparsa di febbricola, tosse insistente e difficoltà respiratorie hanno obbligato i sanitari a intensificare le cure antibiotiche e a sperimentare nuove combinazioni di farmaci.

I problemi al polmone a 21 anni

Il fisico del Pontefice portava i segni di una vecchia battaglia: nel 1957, a 21 anni, era stato colpito da un’influenza asiatica in Argentina. L’infezione, non arrestata dai protocolli dell’epoca, lo aveva costretto a subire il drenaggio del liquido polmonare e la rimozione di una parte del polmone destro. Quella ferita antica lo aveva reso particolarmente vulnerabile ad ogni ricaduta respiratoria.

Il ritorno a Casa Santa Marta e l’ultimo peggioramento

Dopo trentasette giorni di degenza, il 23 marzo era sembrato possibile un ritorno a Casa Santa Marta con dimissioni “protette”. Ma l’infezione polimicrobica – causata dalla concomitanza di diversi germi – ha continuato a logorarlo in silenzio. L’ultimo peggioramento, pochi giorni fa, ha costretto di nuovo all’isolamento in reparto intensivo. Poi il quadro clinico è precipitato: alle ore 7:35 di questa mattina i medici non hanno potuto che constatare il decesso.

L’eredità di un Papa che ha combattuto fino all’ultimo respiro

La morte non è la fine, ma un passaggio verso una nuova vita”, aveva scritto Francesco nell’omelia diffusa dal Gemelli. Fino all’ultimo, ha incarnato la sua parola di speranza e solidarietà, confortando malati e poveri. Oggi il mondo piange un uomo che ha trasformato la Chiesa con l’umiltà e la forza di chi sa che la vita è un dono prezioso, fragile quanto un respiro.