Commissario di governo per tram e metro C. Ma il Comune applaude

Arriva il commissario governativo. Per garantire che le risorse contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza vengano utilizzate in tempi certi. E che Roma possa avere nuove linee di tram e il completamento almeno fino a Colosseo della metropolitana C entro il Giubileo del 2025. Uno schiaffo per l’amministrazione a cinque stelle, che da anni parla di mobilità ‘dolce’. Di ciclabili e di trasporto pubblico. Ma che alla prova dei fatti, di nuove strutture ha realizzato poco o niente. Con lo slittamento dell’apertura della Stazione archeologica dei Fori Imperiali al 2024 (se andrà tutto bene e arriveranno i soldi). E qualche decina di chilometri di piste ciclabili, molte su sede promiscua. Per le tranvie invece, siamo fermi ai progetti sulla carta. Adesso con il commissariamento le cose potrebbero cambiare, ma certo per la Raggi e i suoi assessori non è il caso di festeggiare. E invece il Campidoglio esulta, al grido di ‘avevamo ragione noi’. Stranezze della politica. E della propaganda. Ai romani tutto questo interessa poco. L’importante è che soldi e progetti arrivino davvero. E che le promesse si trasformino in fatti utili per la città. Magari prima del Giubileo del 2050.

Metro C batte cassa al Comune. 11 milioni subito per arretrati e interessi

Al commissario il nodo della metro C e delle nuove tranvie

Il governo ha deciso, a Roma arriverà un commissario di governo. Che dovrà sovrintendere alla realizzazione della tratta archeologica della metro C. E realizzare almeno 33 chilometri di nuove tranvie. Con sette progetti che sarebbero già pronti, almeno sulla carta. Ma che hanno bisogno di risorse economiche. E di un iter amministrativo snello. Cose che finirà sono evidentemente mancate. Nodo principale resta senza dubbio la metropolitana, che procede a passo di lumaca.  La Stazione archeologica Colosseo doveva essere inaugurata dalla sindaca l’anno scorso, e se va bene si parla del 2024. La società Roma metropolitane è in liquidazione, con oltre un centinaio di dipendenti nel panico. E il consorzio metro C per continuare a scavare chiede al Campidoglio di pagare subito una parte degli arretrati. Almeno 11 milioni di euro, che per le casse esangui del Comune non sono robetta. Vedremo se davvero Palazzo Chigi ci metterà le mani. Magari correggendo in corsa quel PNRR che Draghi a fine giugno porterà in Europa. E che per la Capitale aveva previsto poco o nulla.

Capitolo a parte per le tranvie. Qui i progetti ci sono, ma restano per ora solo sulla carta.  Si tratta di 33 chilometri di nuove linee tramviarie, previsti nel PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile ndr). Si tratta di percorsi come quello della linea Giardinetti Tor Vergata, ma c’è anche il percorso tranviario ipotizzato sull’asse Marconi- Parco dell’Appia Antica. Nell’elenco di questi nuovi collegamenti, sette in tutto, è inclusa anche la tramvia che unirà la stazione Tiburtina a Ponte Mammolo. E ovviamente non manca la linea che dovrebbe transitare su Fori Imperiali. Sovrintendenze permettendo. Un libro dei sogni? Vedremo. Intanto i candidati a sindaco già si spellano le mani. Ringraziando governo e ministri. Come se le rotaie le stessero mettendo loro. Ma si sa, quando in ballo ci sono i voti, una inaugurazione in più (sulla carta…) non si nega a nessuno.

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