Con un quarto dei tamponi abbiamo ancora 1.273 casi: e la positività non scende

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Sono 1.273 i nuovi casi di covid riscontrati oggi in Italia dopo l’analisi di 84.567 tamponi, con l’indice positività al 1,5%. Nelle ultime 24 ore si registrano altri 65 morti, che portano il totale delle vittime a 126.588 da inizio pandemia. Sono 759 i ricoveri in terapia intensiva (-15 da ieri), con 25 nuovi ingressi, 4.910 i ricoveri ordinari (-53 da ieri), 3.918.657 i guariti (+5.024) e 188.453 gli attualmente positivi (-3.819). Questo il bollettino odierno sui contagi covid reso noto dal ministero della Salute.

Meno tamponi e meno casi anche nel Lazio. 5 decessi

“Oggi nel Lazio, su oltre 7mila tamponi (-141) e oltre 4mila antigenici per un totale di oltre 11mila test, si registrano 170 nuovi casi positivi (-63), i decessi sono 5 (stabili), i ricoverati sono 686 (-4). I guariti sono 1.130, le terapie intensive sono 124 (-1). Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2,3%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende allo 1,5%. E’ il numero di casi più basso da settembre 2020. L’incidenza e l’Rt sono da zona bianca”.

84 contagi a Roma città, 45 in provincia

Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Alessio D’Amato, nel bollettino sull’andamento di Covid-19. “I casi a Roma città sono a quota 84. Nella Asl Roma 4 e nella Asl Rieti si registrano zero casi e zero decessi”, sottolinea. Nelle province si registrano 45 casi e si registrano 4 decessi nelle ultime 24 ore, prosegue il bollettino del Lazio.

Ma i pediatri del Lazio protestano: non abbiamo le dosi per gli adolescenti

“Nella Regione Lazio non abbiamo le dosi per vaccinare gli adolescenti dai 12 ai 15 anni di età. Come pediatri di libera scelta abbiamo sottoscritto l’accordo sindacale per le vaccinazioni anti-Covid in questa fascia di età, ma la Regione ci ha assicurato la fornitura soltanto di 2 fiale a settimana a medico, ovvero 12 dosi”. E’ l’allarme lanciato da Patrizio Veronelli, segretario regionale della Confederazione italiana dei pediatri – Cipe del Lazio.

Così finiremo a Natale…

“Il numero medio di pazienti tra i 12 e i 15 anni in carico ad ogni pediatra – sottolinea Veronelli – è di 150-200 unità. Di questo passo finiremo il ciclo vaccinale per Natale, invece di assicurare un’estate più sicura ai giovani e alle famiglie. La campagna mediatica è partita, i genitori ci chiamano per fissare l’appuntamento, siamo tempestati di richieste che non possiamo evadere – denuncia il segretario Cipe – . Durante il Comitato regionale ci è stato riferito che non c’è un limite temporale per somministrare la seconda dose, proprio a causa della penuria di fiale”.

Non si può lavorare snza farmaco  navigando a vista

“Non si può lavorare in queste condizioni, senza farmaco e navigando a vista. Abbiamo bisogno – insiste Veronelli – di dosi congrue, di consegne e tempistiche certe anche per i richiami. Il nostro obiettivo resta quello di chiudere rapidamente il ciclo vaccinale dei ragazzi in vista delle vacanze e della riapertura delle scuole a settembre, per allontanare il più possibile lo spettro della didattica a distanza o delle quarantene” conclude Veronelli.