Concessioni balneari di Roma, il TAR dà ragione all’ex sindaco Virginia Raggi
Le concessioni balneari di Roma tornano al centro del dibattito dopo le recenti sentenze del TAR, che hanno riaperto la strada a nuovi operatori economici vincitori di un bando del 2020, voluto dall’allora sindaca Virginia Raggi. La decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio rappresenta un punto di svolta nella gestione degli stabilimenti balneari della Capitale, dopo anni di proroghe ai concessionari storici.
Il Bando del 2020 e le successive proroghe
Nel 2020, l’amministrazione guidata da Virginia Raggi aveva indetto un bando per riassegnare 37 stabilimenti balneari e 9 chioschi lungo il litorale romano. L’obiettivo era quello di portare trasparenza e legalità in un settore dominato per decenni dai soliti concessionari, garantendo l’accesso al mare ai cittadini. Nonostante l’iniziativa, il bando registrò una risposta tiepida: 13 stabilimenti e 2 chioschi non ricevettero alcuna offerta. Per garantire l’apertura delle strutture, l’amministrazione di centrosinistra successivamente sospese il bando e prorogò le concessioni agli operatori storici fino all’estate del 2023. Tuttavia, una sentenza del Consiglio di Stato del 2023 riconobbe la legittimità di uno dei vincitori del bando (il gestore del V-Lounge), aprendo la strada a ulteriori ricorsi da parte degli altri operatori esclusi.
Le sentenze del TAR
A partire dal novembre 2024, il TAR ha accolto diversi ricorsi presentati dai legittimi vincitori del bando di Raggi, stabilendo che le concessioni balneari devono essere riassegnate secondo i criteri stabiliti nel 2020. Questa decisione obbliga l’attuale amministrazione a intervenire e rispettare le procedure di quel bando, pur essendo consapevoli della sua validità temporale limitata: i nuovi concessionari potranno subentrare solo per un anno, prorogabile fino a settembre 2027.
Virginia Raggi: “Il mare torna ai cittadini”
L’ex sindaca Raggi ha accolto con soddisfazione le sentenze, rivendicando il proprio impegno per restituire trasparenza e legalità nella gestione del litorale di Ostia. “Ci vuole un po’ di tempo (e tanta pazienza) ma, alla fine, i risultati arrivano. Per poter applicare la direttiva Bolkenstein del 2006 e mandare a gara le concessioni balneari, mi sono dovuta rivolgere persino all’Antitrust che ha dichiarato l’illegittimità delle numerose leggi italiane che negli anni ne hanno sempre rinviato l’entrata in vigore. Dopo 70 anni di regalie ai soliti noti, i cittadini potranno finalmente riappropriarsi del loro mare”, ha dichiarato sui social. Ha inoltre criticato l’attuale amministrazione Gualtieri per aver proseguito con affidamenti diretti agli storici concessionari, senza procedere con un nuovo bando promesso ma mai indetto.
Entro settembre 2027 dovranno essere indetti nuovi bandi
La questione delle concessioni balneari non riguarda solo Roma. Entro settembre 2027, come stabilito dal governo, dovranno essere indetti nuovi bandi su scala nazionale per la gestione degli stabilimenti balneari. La sentenza del TAR potrebbe quindi rappresentare un precedente importante per altre amministrazioni locali, sottolineando la necessità di trasparenza, legalità e apertura del mercato. L’intervento normativo, unito a una maggiore attenzione da parte dei tribunali, potrebbe portare a una riforma complessiva del settore, garantendo un equilibrio tra gli interessi pubblici e privati, e restituendo ai cittadini un accesso più equo e democratico alle risorse costiere.
Ieva (M5S) sui bandi di gara annullati: “La responsabilità è tutta di Gualtieri e Falconi”
“C’è poco da dire – commenta Alessandro Ieva, consigliere in quota M5S nel X Municipio di Roma Capitale – in quel momento storico abbiamo fatto la scelta più corretta e legittima. Se il Tar è il Consiglio di Stato vanno nella direzione della legittimità di quei bandi significa che oggi la responsabilità di averli annullati è tutta di Gualtieri e Falconi. Le società che si erano aggiudicate la graduatoria vantano giustamente un diritto ed è giusto che gli venga riconosciuto”.