Confermato l’arresto per i due aguzzìni che avevano violentato figlio e madre nella notte degli orrori

Il Tribunale dei minori di Roma ha confermato l’arresto e la detenzione cautelare in carcere per i due tunisini di 17 e quasi 18 anni. Gli aguzzini che qualche sera fa, hanno compiuto un’azione terribile. Prima rapinando un ragazzino 16 enne a Centocelle. Poi salendo sulla sua micro-car, e abusando di lui anche sessualmente. Infine, facendosi accompagnare fino a casa sua a Roma nord. In un viaggio da incubo di circa mezz’ora, dietro la minaccia di un coltello. E saliti in appartamento, dove la mamma del minore dormiva tranquillamente, hanno completato l’opera. Sottraendo altri 500 euro alla donna, e poi violentandola. Una vicenda della quale ovviamente ancora si parla, e che ha creato shock e sdegno nella Capitale.

Il carcere per i due tunisini, è scattato vista la loro pericolosità sociale, e il concreto rischio di fuga. Anche perché non è chiaro da quanto tempo fossero in Italia, come vi fossero entrati. E nemmeno dove effettivamente vivessero. Tutte cose che gli inquirenti dovranno accertare. Mentre nell’interrogatorio di garanzia, gli arrestati avrebbero annesso la doppia rapina, ma sarebbero rimasti sul vago relativamente agli abusi sessuali. Una bruttissima storia, che purtroppo potrebbe non restare isolata. Visto che adesso si indaga anche su altre recenti rapine. Che potrebbero essere collegate ai due giovani malviventi.

Dopo l’arresto e l’interrogatorio si indaga anche su altre rapine

Davanti al giudice avrebbero ammesso la rapina, mentre sulle violenze sessuali ai danni del 17enne e della madre, una donna di cinquant’anni, le dichiarazioni si fanno vaghe e fumose. Restano però le immagini di quella terribile notte, video che gli investigatori hanno trovato sugli smartphone dei due giovanissimi aguzzini, immediatamente sequestrati insieme con il coltello che avrebbero usato per minacciare le vittime.

Gli inquirenti hanno messo sotto la lente alcune rapine avvenute nelle ultime settimane nella zona di San Giovanni, la stessa in cui i due tunisini sono stati fermati domenica poco prima dell’alba dopo la fuga da quell’appartamento della periferia nord est in cui si è consumato l’orrore. Per adesso le accuse di cui devono rispondere sono violenza sessuale e rapina aggravata, ma non è escluso che possano aggiungersi altri capi di imputazione legati agli sviluppi nelle indagini.