Container frigorifero al cimitero Flaminio, orrore a Roma
Foto Roma Today. Già le file di carri funebri delle scorse settimane non avevano fatto presagire nulla di buono. Perché ci saremo anche un po’ abituati a convivere con questo terribile virus, ma le vittime sono sempre tantissime. Poi si sa, la natura umana tende ad adeguarsi. Anche per non spegnere la speranza, in attesa del prossimo vaccino. Così ormai lèggiamo le centinaia di vittime di ogni giorno come se fossero numeri astratti, lontani da noi. Ma invece purtroppo si tratta della cruda realtà. E chi lavora nel settore delle pompe funebri lo sa bene, perché disagi e attese si sono moltiplicati. Anche a Roma, specie nel cimitero Flaminio di Prima Porta. Dove non sono mancati momenti di tensione, con familiari sbigottiti. Lasciati per ore davanti al cancello d’ingresso, con le loro lacrime e i loro fiori. Perché per il proprio congiunto il posto non c’era. Specie se la volontà del defunto era stata quella di essere cremato. Forni insufficienti, anche se sono ben sei (di cui però uno è stato a lungo guasto). E salme in attesa ‘in deposito’. Termine orribile, che però descrive bene la realtà dei fatti. Una sorte comune a persone normali e ai vip, che non ha risparmiato neanche le esequie di un grande come Gigi Proietti. E adesso per risolvere, Ama ha preso dei container frigorifero. Saranno anche utili, ma davvero quest’ultima trovata non si può sentire. E ci fa venire i brividi. Non dal freddo, ma dal disgusto.
Cimitero Flaminio, salme in coda e risse. Dopo il ‘caso Proietti’ è ancora vergogna Capitale
L’Ama compera container refrigerati per le salme al cimitero Flaminio. Ma la Raggi lo sa?
La notizia dell’acquisto di dieci container refrigerati da parte di Ama per mettere le casse dei defunti in attesa di essere cremati o sepolti al cimitero Flaminio è troppo grave per passare sotto silenzio. Perché sulla dignità dei nostri cari e sui nostri affetti non si può scherzare. È chiaro che il momento è di grande difficoltà. Ma nessuno può essere costretto ad andare a dormire sapendo che la persona che è venuta a mancare e che ancora sta nel nostro cuore si trovi in una cella frigorifero depositata chissà dove. Magari per giorni, in attesa che si liberi un posto. E che si possa dare una degna sepoltura ai nostri defunti. Un funerale dignitoso non si può e non si deve negare a nessuno. Fa parte delle tradizioni più antiche dell’umanità, ed è una semplice questione di rispetto della memoria. Al di là delle convinzioni religiose di ognuno. Ama ha fatto sapere che nel solo mese di novembre nella Capitale i decessi sono stati 3940, 1525 in più rispetto allo stesso mese nel 2019. E che gran parte dell’incremento è rappresentato dalle vittime di covid. Ci crediamo, per carità. Ma la Raggi ha il dovere morale di intervenire su questa brutta vicenda. I defunti nei container alla vigilia di Natale proprio no, Roma non se li merita. E una soluzione diversa si può e si deve trovare.
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