Controlli sul coronavirus: non pagare assolutamente l’ammenda ma ricorrere. Ecco come
Controlli sulla circolazione: l’importante è non pagare l’ammenda se si vuole restare incensurati. Parola di avvocati. Chiariamo alcuni aspetti del decreto che limita la libertà di movimento. Come tutti sappiamo, non si può circolare neanche nel proprio comune se non per le note ragioni. Ragioni che vanno comprovate concretamente. Le forze dell’ordine poi hanno il compito e la possibilità di verificare le dichiarazioni che noi scriviamo sul famoso modulo.
Controlli, eleggere il domicilio a casa propria
In questi giorni pattuglie fermano le autovetture che passano nelle nostre strade, chiedendo la ragione del transito e la direzione. Nel momento in cui il transito non risultasse essenziale, le forze dell’ordine procedono a identificare la persona, e le chiedono di eleggere domicilio. E’ importante, dicono gli avvocati, eleggere il domicilio presso la propria residenza e non presso lo studio di un avvocato.
Non pagare in nessun caso l’ammenda
Da quel momento scatta il procedimento penale verso il contravventore. L’ammenda che viene irrogata per violazione dell’art. 650 del codice penale, non va pagata. Perché l’ammenda non è una multa, ma è una pena prevista dal codice penale, come la reclusione e l’arresto. Non va pagata assolutamente perché il pagamento corrisponde all’esecuzione della pena e va sul casellario giudiziale. Da quel momento il soggetto non sarà più incensurato, con tutte le note conseguenze.
Bisogna contattare il proprio avvocato o l’avvocato d’ufficio e aspettare la notifica del decreto penale di condanna che arriverà successivamente. Quel decreto dà un termine di 15 giorno per opporvisi. Solo quando l’ammenda verrà trasformata in oblazione, ossia una somma da pagare che a quel punto permetterà l’estinzione del reato.
Fare ricorso contro il decreto di condanna
Insomma, se vi viene contestato il reato 650 del codice penale, l’importante è non pagare l’ammenda e fare opposizione al decreto, contestandolo è chiedendo l’oblazione. Ma è il solo modo per restare incensurati. Anche perché sul casellario giudiziale non ci sarà scritto i motivi della condanna, ossia il coronavirus, ma solo il fatto che non si ha più la fedina penale pultia.