Coppedè, il quartiere di Roma che sembra uscito da una fiaba
Il Quartiere Coppedè, situato tra Via Tagliamento e Piazza Buenos Aires a Roma, è uno dei luoghi più suggestivi della capitale. Questo piccolo angolo nascosto, spesso chiamato “quartiere delle fiabe“, deve il suo nome al visionario architetto Gino Coppedè, che tra il 1915 e il 1927 progettò e realizzò circa 40 edifici su una superficie di 31.000 metri quadrati. Il risultato è un mix eclettico di stili architettonici che combina elementi liberty, gotici, rinascimentali e neo-barocchi.
Quartiere Coppedè, un mix unico di stili architettonici
Passeggiando nel quartiere, lo sguardo si perde tra torri fiorentine, palazzi barocchi e dettagli architettonici veneziani. Uno degli edifici più noti è il Palazzo del Ragno, caratterizzato da una scultura che raffigura un ragno sul portone principale, simbolo di operosità e ingegno. La decorazione è accompagnata dalla parola latina “Labor”, un omaggio al valore del lavoro. Nella stessa piazza, Piazza Mincio, si trova anche la Fontana delle Rane. La struttura è famosa non solo per la sua bellezza neomanierista, ma anche per il bagno “improvvisato” che vi fecero i Beatles nel 1965 dopo un concerto.
Simboli esoterici e influenze massoniche
Coppedè, secondo la leggenda, era un massone e avrebbe disseminato il quartiere di simboli esoterici e massonici. Sotto l’Arcone di ingresso, che collega i Palazzi degli Ambasciatori, si trova un lampadario in ferro battuto, interpretato come l’inizio di un viaggio iniziatico verso la conoscenza, un richiamo al concetto massonico di “figli della luce”.
Sopra l’arco, la raffigurazione di una coppa è stata letta come un simbolo del Santo Graal, mentre le colonne evocano quelle del Tempio di Salomone. Questi riferimenti conferiscono al quartiere un’aura di mistero, che ha attratto numerosi registi cinematografici, tra cui Dario Argento, che ha ambientato qui alcune scene dei suoi film più celebri.
I Villini delle Fate: un omaggio all’Italia
Uno dei gioielli del quartiere è rappresentato dai Villini delle Fate, un complesso di tre edifici collegati che celebrano le città di Firenze, Roma e Venezia. Le facciate sono impreziosite da simboli e personaggi che omaggiano queste città: il leone di San Marco e un veliero per Venezia, la Lupa Capitolina con Romolo e Remo per Roma, e figure come Dante e Petrarca per Firenze. La scelta dei materiali, tra cui marmo, travertino, terracotta e ferro battuto, riflette l’attenzione ai dettagli e la volontà di rendere omaggio alla grandezza della storia e dell’arte italiane.
Un quartiere tra fiaba e cinema
L’atmosfera fiabesca del Quartiere Coppedè, con i suoi dettagli decorativi, i mosaici e le sculture, richiama un mondo onirico e surreale. Gli edifici sembrano usciti da un libro di fiabe e ogni angolo nasconde un dettaglio da scoprire, come i grifoni, le api scolpite e le figure apotropaiche. Questa ricchezza di elementi e l’alone di mistero che circonda il quartiere ne hanno fatto una location ideale per numerosi film, che spaziano dal giallo all’horror.
Come accennato poco fa, il celebre regista Dario Argento, ad esempio, ha scelto il Coppedè per girare scene di film come L’uccello dalle piume di cristallo e Inferno, esaltandone il lato più inquietante.
Il Quartiere Coppedè è un vero e proprio capolavoro architettonico che unisce bellezza, mistero e storia. Le sue strade e i suoi palazzi, che mescolano stili e simbolismi, offrono ai visitatori un’esperienza unica nel cuore di Roma, lontana dal caos della città e ricca di fascino e suggestioni. Un viaggio tra arte e mistero che vale la pena di intraprendere.