Coronavirus, all’AMA i sindacati vogliono scioperare

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Ormai è guerra aperta tra i sindacati e l’AMA. L’azienda capitolina per la raccolta e il trattamento dei rifiuti non garantirebbe la necessaria sicurezza ai lavoratori. Locali sporchi, dispositivi di protezione individuale insufficienti. E ora anche le docce chiuse. Queste le denunce avanzate da GCIL, CISL e Fiadel ai vertici aziendali. Denunce che però sono state respinte al mittente. Così il tavolo sindacale si è rotto, e ora c’è il concreto rischio di sciopero. O addirittura di una serrata per la prossima settimana, in mancanza di risposte. Prima di mettere in atto scelte così clamorose in piena emergenza Covid 19 i sindacati hanno voluto scrivere anche al Prefetto di Roma Gerarda Pantalone. Lo riporta Roma Today e la notizia del possibile sciopero viene ripresa anche dal quotidiano Il Tempo. Le richieste dei sindacati per garantire il proseguimento del servizio raccolta rifiuti sono messe nero su bianco. Altrimenti si potrebbe arrivare al blocco. E con l’emergenza sanitaria sarebbero dolori.

All’ AMA le sanificazioni di Totò e Peppino (video)

AMA, docce chiuse e equipaggiamento insufficiente. La denuncia dei sindacati al Prefetto

Si è rotto il tavolo di concertazione tra i sindacati e l’AMA per garantire agli operatori ecologici dell’azienda capitolina protezioni adeguate al lavoro. Le richieste avanzate da CGIL, CISL e Fiadel sono chiare. Servono subito mascherine per tutti e guanti monouso. Bisogna garantire che il lavaggio delle tute da lavoro e dei guanti in dotazione avvenga ogni giorno. E serve subito una sanificazione integrale dei camion addetti alla raccolta e degli ambienti di lavoro. I sindacati chiedono anche l’immediata riapertura dei locali docce con orari precisi per garantire il distanziamento previsto per legge. E le parti sociali non si fermano qui. Vogliono anche sapere da AMA il piano immediato e futuro per l’acquisto di detergenti e igienizzanti. Perché per ora sembra che se li comprino i lavoratori. A loro spese.

Kit sanitari a 9 euro e novanta. E contagi a Ponte Malnome e Rocca Cencia

I sindacati in AMA sono sul piede di guerra. L’azienda capitolina dei rifiuti viene accusata di una gestione casareccia. Che lascerebbe i lavoratori esposti a rischi eccessivi. Allarme che ora è anche più fotte. Dopo i casi di contagio di operatori ecologici a Ponte Malnome e a Rocca Cencia. Sanificazioni subito e dispositivi di sicurezza adeguati, questo chiedono i sindacati. Ad oggi sarebbero i singoli responsabili di reparto ad acquistare e pagare i detergenti per pulire almeno gli armadietti e gli spogliatoi nei depositi. Una situazione che se provata sarebbe chiaramente intollerabile. E che ha portato i sindacati a rompere le trattative e a scrivere al Prefetto.

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L’ AMA si difende. Attuate tutte le misure

Arriva anche la difesa di AMA  in una nota ufficiale dell’azienda. Tutte le misure di tutela della salute  dei lavoratori sono state attuate per tempo, replica in una nota ufficiale l’azienda. Dal 31 gennaio abbiamo messo in campo oltre 20 tra procedure, ordini e comunicazioni. L’AMA è disponibile in qualsiasi momento ad un incontro con il Prefetto di Roma per illustrare tutte le iniziative messe in campo. Ma a quanto pare ai sindacati non basta, e in assenza di risposte certe il rischio di un incrociate le braccia da parte degli operatori ecologici in settimana prossima è tutt’altro che escluso.