Corrado Augias martire, ma poi urlano largo ai giovani

Tanto rispetto per la veneranda età di Corrado Augias, arrivato benissimo ad 88 anni, dei quali 63 trascorsi in Rai.

Ma che adesso ci possa essere qualcuno che grida anche alla sua epurazione non si può sentire. Perché non è vero esattamente come non era vero per altre celebrità.

Ma quale epurazione di Corrado Augias …

Nel suo caso – con il passaggio all’emittenza privata – è davvero improprio scrivere che è stato allontanato da viale Mazzini, come qualcuno scrive persino sui social.

Parliamo di un giornalista di livello, ma alla sua età Corrado Augias davvero non può lamentarsi. Con la Rai si è formato, è diventato quel che tutti conosciamo e spesso apprezziamo, ma nessuno può pensare di essere eterno.

Le leggi del rinnovamento almeno non prevedono proprio questa modalità.

Si dice che nessuno “lo abbia trattenuto” nel servizio pubblico? Sono gli stessi che strillano spesso largo ai giovani.

Durissimo Fulvio Abbate: “Ma che candore…”

Scrive Fulvio Abbate: “Il beato candore di chi difende d’ufficio Augias. Quando le battaglie culturali della sinistra si identificano con l’ambizione personale di un 88enne. Oggettivamente un giudizio da applausi sinceri.

Lo voglio dire con chiarezza. Sicuramente parliamo di un personaggio che ha saputo fare televisione, ma questo non significa che non debba esserci un ricambio. E gridare quasi al martirio è davvero un fuor d’opera da parte degli interessati sostenitori di Augias.

La tv è anche sperimentazione, ci sono nuovi programmi che ancora non riescono a raggiungere gli ascoltatori come ci si aspetterebbe, ma è assolutamente normale.

Se invece devono contare sempre gli stessi personaggi, allora ogni discussione diventa assolutamente inutile.

Il cambiamento e l’immobilismo mal si conciliano tra loro.

Occorre semplicemente cercare volti nuovi per il piccolo schermo, perché è impensabile – e inaccettabile – ritenere che la cultura si possa formare solo a sinistra.

Chi protesta non ha compreso la direzione in cui ha deciso di marciare l’Italia. Lo devono capire anche le grandi firme.