La firma del Corriere, Stella, gode se paga le tasse

Stella tasse

Meraviglioso Gian Antonio Stella, per carità, è uno che scrive deliziosamente sul Corriere della Sera e pure sui libri, ma diventa un disastro se si cimenta sulle tasse.

Ho ricevuto da lui l’onore della citazione perché ho osato riportare su Libero un commento a quel “pizzo di Stato” di Giorgia Meloni, che tanti parrucconi ha fatto imbestialire.

A Stella piacciono le tasse

Penso di aver scritto una cosa normalissima:Se si impongono solo tasse è il popolo a parlare di pizzo di Stato. E una politica onesta dà voce a quei cittadini stufi della vessazione continua. Che c’è di male in questa constatazione?”.

Rispolverando il vecchio nomignolo di Epurator – che non mi offende, mi ringiovanisce di qualche decennio – mi attacca sul suo quotidiano per aver difeso la frase pronunciata dalla Meloni. A Catania io c’ero e lui no, il contesto della manifestazione lo scopre più comodamente su Youtube.

Tutto questo per parlare alla premier, ovviamente, non merito così tanto. E si mette, quello Stella a cui le tasse piacciono proprio tanto, a concionare prendendo esempio dall’antico leader della Svp – guarda chi va a pescare – Silvius Magnago. Il quale disse di amare l’Austria ma di pagare le tasse all’Italia.

Ma protestare non è reato

Abolendo così ogni legittimazione a chi si prefigga di ridurre un carico fiscale terribile, per non parlare di quello sciopero delle tasse che tanti anni fa predicava anche Umberto Bossi.

E mettendo assieme nella contrapposizione Magnago e Bossi, ci fa lezione di patriottismo. Sicuramente Stella conosce un grido di battaglia antifiscale, “no taxation without representation“. Era l’anima della protesta delle colonie inglesi d’America, travolte dai salassi provenienti da Londra.

Sempre è esistito il rifiuto a sottoporsi a vessazioni fiscali inaudite.

Il fatto che la premier abbia parlato di pizzo di Stato a Catania non c’entra un fico secco con la mafia. Se lo Stato italiano – quello di oggi – avesse problemi di cosca, Matteo Messina Denaro non sarebbe in carcere.

Ma per Stella non si può dire. Egli non ha mai avuto un negozio invaso dalla Guardia di Finanza, evidentemente, né l’agenzia delle entrate che gli bussa al Pc via Pec. Ogni tanto ci vorrebbe un po’ di rispetto per chi non ce la fa più, invece.