Corteo a Predappio per il 78° della morte di Mussolini. E senza saluti romani…

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Qualche centinaio in corteo a Predappio per ricordare il 78esimo anniversario della morte di Benito Mussolini, catturato a Dongo e ucciso con Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra il 28 aprile del 1945. Partiti dalla chiesa di Sant’Antonio, i manifestanti – a sfilare anche i gonfaloni degli Arditi d’Italia e i labari delle associazioni combattentistiche di riferimento – si sono spostati in corteo fino alla cripta, nel cimitero di San Cassiano. Lì sono stati accolti dalle pronipoti Orsola e Vittoria Mussolini.

Per la prima volta organizzazione tutta al femminile

“Siamo qui a commemorare i morti che ci furono anche dopo che le armi avrebbero dovuto tacere”, ha detto una delle pronipoti del Duce. Per la prima volta l’organizzazione è stata tutta al femminile. E’ stata infatti una donna, Angela Di Marcello, responsabile del gruppo di volontari in servizio alla cripta Mussolini, a coordinare il corteo. E tutta la manifestazione si è svolta nel segno della preghiera e del ricordo dei morti, senza discorsi o saluti romani nostalgici.

Il “Presente!” con la mano sul cuore

Prima dell’ingresso alla cripta, come di consueto, un minuto di silenzio e la lettura della preghiera del legionario e della preghiera dell’ausiliaria. Quindi il “presente”, non con il braccio teso ma con la mano sul cuore, come già era avvenuto in occasione della cerimonia svolta a Predappio in occasione del centenario della marcia su Roma. Infine, l’ingresso scaglionato alla tomba di Benito Mussolini, anche qui all’insegna della massima compostezza, come chiesto dalle pronipoti del Duce.