Corviale, che fine hanno fatto i lavori di riqualificazione?
Un chilometro di speranza spezzata. È così che si presenta oggi il quarto piano del Serpentone di Corviale, un complesso residenziale simbolo della periferia romana. Dove un tempo doveva sorgere una striscia verde, emblema di riqualificazione e riscatto, oggi regna il grigio fatiscente.
Solo poco più di cinquecento metri sono stati completati, mentre i restanti 500 giacciono in uno stato di abbandono, con vetrate verdi montate a metà sui balconi come un monito del sogno infranto.
I lavori di riqualificazione, iniziati nel 2019 sotto la Giunta Zingaretti, avrebbero dovuto terminare nel 2024. Ma il cambio di amministrazione ha bloccato tutto. La striscia verde brillante, che doveva simboleggiare la rinascita di Corviale, è rimasta a metà, un’immagine emblematica dell’incompiutezza e della frustrazione.
Corviale, che fine hanno fatto i lavori di riqualificazione?
“Riqualificare Corviale, partendo dal simbolo del chilometro verde, era una delle scommesse della vecchia amministrazione”, ha dichiarato Massimiliano Valeriani, ex assessore alle Politiche abitative e protagonista di quella stagione, a il quotidiano La repubblica edizione di Roma. “Oggi, assistiamo a un’inversione di rotta preoccupante.”
La storia del Serpentone affonda le sue radici negli anni ’70, quando si decise di costruire oltre 1200 appartamenti, quattro teatri, uffici comunali, scuole, servizi sanitari e un mercato nella periferia sud-ovest della città. Un intero piano del complesso, il quarto, era destinato ad attività commerciali. Ma le cose andarono diversamente. Il piano venne occupato da persone in emergenza abitativa, che costruirono tramezzi e allacci abusivi.
Il programma di rigenerazione
Nel programma di rigenerazione urbana di Corviale, la Regione Lazio aveva investito oltre 20 milioni di euro, destinati a due grandi progetti: la ristrutturazione del quarto piano e la riqualificazione del piano terra. 10,5 milioni erano stati stanziati per la demolizione dei manufatti abusivi e la realizzazione di 103 nuovi appartamenti da integrare nel chilometro verde.
Ma il sogno si è infranto. I lavori sono fermi da nove mesi, lasciando i residenti tra la rabbia e la rassegnazione. Un monito per tutti: il Serpentone di Corviale è ancora un simbolo di periferia degradata, un esempio di come i sogni a volte si infrangono contro la dura realtà della burocrazia e dell’incuria.
Duecento fiaccole contro la violenza
Intanto, a Corviale si è tenuta una manifestazione contro i clan e la violenza, organizzata in seguito all’omicidio di Cristiano Molè. Duecento fiaccole hanno illuminato la notte per chiedere giustizia e un futuro migliore per il quartiere. “Bisogna smuovere le coscienze“, ha dichiarato uno dei partecipanti. “Corviale non può più essere ostaggio della criminalità.”
L’appello è forte e chiaro: il Serpentone di Corviale ha bisogno di una svolta. La riqualificazione deve riprendere, il sogno del chilometro verde deve essere realizzato. Solo così Corviale potrà finalmente risorgere e diventare un simbolo di speranza e riscatto per la periferia romana.